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Fred Bongusto e l’enigma della rotonda sul mare

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Giancarlo Mantellato: “Fred era amabile, espansivo ed elegante, una voce calda e suadente ”. Indimenticabili i suoi inizi alla Punta dell’Est e in tanti locali modaioli di quel periodo. Ma dov’era la famosa rotonda sul mare?

UNA ROTONDA SUL MARE, RICCIONE O SENIGALLIA?

Per decenni con i suoi brani che hanno segnato la storia della canzone italiana, Fred Bongusto ha conquistato i primi posti delle hit parade. Ma c’è uno dei suoi successi che l’ha
per sempre legato all’estate: “Una rotonda sul mare”, del quale Riccione rivendica la paternità, assieme a Senigallia.

BONGUSTO E GLI AMICI DI RICCIONE

Tra gli amici del cantante e compositore molisano, scomparso a Roma lo scorso 8 novembre 2019, nella nostra città c’è chi, come il commercialista Giancarlo Mantellato, ricorda ancora quando a tarda notte, a tavolino, si discuteva sul titolo della canzone. Sta di fatto che l’artista, all’anagrafe Alfredo Antonio Carlo Buongusto, fin dagli anni Sessanta, quando è approdato a La Punta dell’Est, ha continuato a frequentare Riccione e anche Rimini, dov’era solito esibirsi all’Embassy. Era stato ingaggiato da Bepi Savioli per cantare al Saviolino, negli anni Settanta è poi tornato più volte al Vallechiara e in altri locali modaioli del tempo.

Ma lo si trova a Riccione pure nei decenni successivi, anche solo per una capatina veloce, giusto il tempo di salutare gli amici, come Oscar Del Bianco ed Elio Tosi e di intrattenersi a tavola, come ha fatto anche negli ultimi tempi al ristorante “Da Carlo” di Fulvio Binotti.

Con la sua voce particolare, calda e suadente, Bongusto attirava soprattutto l’attenzione delle ragazze, che l’accompagnavano con voce, occhi e cuore in particola- re quando cantava brani come “Questo nostro grande amore”, “Se ti innamorerai” o “Il mare quest’estate”. Erano i tempi in cui Riccione, come tutta la Riviera, viveva gli anni d’oro con nugoli di artisti di primo piano, come Modugno, Mina, Morandi, Celentano, Nomadi e Pooh.

MANTELLATO CONOSCE BONGUSTO ALLA PUNTA DELL’EST

“Nel 1960 quando l’ex pugile Edo Montebelli, soprannominato Bagaiul, aprì la Punta dell’Est -racconta Mantellato- mi chiese di lavorare lì come direttore amministrativo, in realtà tenevo la cassa e gli scontrini. Ho così conosciuto l’orchestra di Fred Bongusto e i Quattro Loris.

I concerti erano affollatissimi, tant’è che alla vigilia di Ferragosto l’incasso fu mo- struoso: 980mila lire! Con quei soldi Edo pagò tutti i suoi debiti verso i riccionesi”. Prosegue: “Bongusto che arrivava da Ischia con una 1100 tutta scassata, all’inizio era senza una lira e alla sera veniva a mangiare la pizza con noi del locale da Zì Rosa. Sapeva che il conto l’avremmo pagato noi, felici di trascorrere con lui tutta la sera.

UNA ROTONDA SUL MARE

Quando non c’era molta gente provava le sue canzoni, come “Una rotonda sul mare”. Ci usava per vedere l’effetto che i suoi brani avrebbero sortito sul pubblico. Una di quelle notti si discusse sul titolo della canzone, se dovesse essere: “Una rotonda di fronte al mare” o altro, finché io gli dissi che suonava meglio “Una rotonda sul mare”. In teoria possiamo dire che la rotonda ispiratrice sia stata quella di piazzale Roma, dove un tempo si girava attorno con le auto”.

Su Bongusto, che conta un’imponente produzione discografica, compreso numerose colonne sonore e sigle televisive, Mantellato ricorda: “Gli piaceva giocare a tennis. Nel 1961 tornò a Riccione, ma andò a cantare al Saviolino. Era stato scritturato da Bepi Savioli che veniva ad ascoltarlo tutte le sere fuori dal locale per capire quale fosse il segreto del suo successo.

La sera che andò a fare il contratto mi chiese di accompagnarlo all’ingresso e si raccomandò che una volta entrati non facessi il burino e non tenessi le mani in tasca, così andammo dritti al bar americano. Fred, molto alla mano, cordiale, amabile, semplice ed espansivo, ma anche elegante con la sua giacca a doppio petto, era una gran brava persona!”.

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