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Comune di Riccione
giovedì, Marzo 27, 2025

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Vota “Miss Rotonda”: qual è la più bella di Riccione?

Siamo chiusi in casa ma Famija Arciunesa ti fa fare un giro per Riccione, ti faremo girare la testa!
Dai il voto ad ogni rotonda per eleggere, tra le più rappresentative, la più bella di Riccione!

Rotonda dei Pianeti *

Viale Adriatica - In questa rotonda sono collocate cinque sfere di tre diverse dimensioni. Fanno bella mostra di sè su un ideale segmento, un ponte, che ricongiunge il mare alla parte alta della città .

Rotonda delle Cartoline *

Viale Felice Carlo Pullè - Realizzate dallo scultore e decoratore Anselmo Giardini in maiolica dipinta a mano e cornice in cemento. Le immagini sono ispirate alle cartoline d'epoca e rappresentano persone in vacanza a Riccione.

Rotonda Gino Moro *

Viale Ceccarini - Inaugurata nel 2013 è situata davanti l'Ospedale Ceccarini di Riccione ed intitolata al dott. Gino Moro, primario chirurgo dello stesso ospedale dal 1933 al 1963.

Rotonda della Conchiglia *

Viale Enrico Berlinguer - Una delle porte di Riccione che da il benvenuto con l'effige della Perla all'interno della conchiglia griffata Riccione.

Rotonda delle Vele *

Viale Flaminia - Il progetto delle vele marinare ideate da Dario Fo, era stato pensato come elemento di arredo per le cabine degli stabilimenti balneari (in alcuni casi poi realizzate, passeggiando sul lungomare). Gli studenti dell’Istituto d’arte Fellini le hanno rielaborate e poi sono state realizzate su indicazioni del Club Nautico Riccione e posizionate nella rotonda di San Lorenzo. Le vele sono sette e raggruppano gli stemmi araldici delle antiche famiglie marinare in una moderna fantasia. La rotonda è stata inaugurata nel dicembre 2001 ed è ritenuto uno dei luoghi più fotografati di Riccione.

Rotonda della Vera Puteale *

Viale Emilia - La vera del pozzo di Villa Mussolini ha trovato nel la collocazione definitiva nel 2004 nella rotonda tra i viali Emilia e Portofino. La vera, scolpita a mano, è stata arricchita dall’artista Giardini con una statua bronzea che rappresenta una sirena, uscita dall’acqua con una stella. Una curiosità, Paolo Bizzocchi sostiene che quella vera è di epoca romana perché regalata dal Res di Libia al Duce. Un esemplare, arrivato da Leptis Magna, risalente al I° o II° secolo d.C.

Rotonda delle Farfalle *

Viale Giovanni da Verrazzano - Inaugurata nel 2010, l'idea di animare la nuova rotatoria con le farfalle è partita dagli studenti della scuola elementare di viale Capri ed è stata realizzata dall'artista riccionese Anselmo Giardini. La nuova rotatoria è stata inaugurata nella... giornata nazionale della bicicletta!

Rotonda di San Lorenzo *

Viale Giulio Cesare - Inaugurata nel 2002 manda in pensione il “curvone” di San Lorenzo che tanti problemi di sicurezza aveva creato in quel tratto della Flaminia.

Rotonda della Cultura *

Strada Statale 16 - La rotatoria è stata inaugurata nel 2013 e finanziata da Coop. I concetti guida richiesti per la rotatoria di solidarietà, mutualità e cooperazione sono stati espressi dai ragazzi del biennio del Liceo Scientifico Artistico Volta-Fellini (classi 2° A e E) che si sono aggiudicati il concorso di idee coordinati dai loro insegnati e dall’artista Anselmo Giardini.

Rotonda dei cavalli *

Viale Enrico Berlinguer - Inaugurata nel 2005, l'intervento esterno è stato realizzato dal Comune di Riccione mentre l'interno della rotonda è da sempre affidato alla Comunità di San Patrignano che ha allestito le tre statue raffiguranti l'attività di equitazione della Comunità..

Rotonda delle Maschere *

Viale Vittorio Emanuele II - Inaugurata nel 2015 è intitolata a Nicola Casali, sindaco di Riccione dal 1951 al 1953. Al centro la riproduzione delle tre maschere una volta collocate sulla facciata del Cinema Teatro Turismo.

Rotonda di Marylin Monroe *

Viale Panoramica - Inaugurata nel 2008, il suo nome ufficiale è “Rotonda della Seduzione”. Al centro la statua è stata eseguita dallo scultore Domenico Neri di Cesena con lo stesso calco usato dall'artista per realizzare quella che si trova sull'Hollywood boulevard di Los Angeles.

Rotonda delle Fontanelle *

Via Adriatica - Inaugurata nel 2009 è uno dei simboli del quartiere Fontanelle. Al centro la fedele riproduzione delle quattro fontane storiche del quartiere: “La Funtèna”, “La Pèmpa”, “E Chèp” e “La Funtèna ad Sant’Ales”.

Rotonda della Pace *

Via Portofino - Al centro della rotonda protagonista un grande ulivo, simbolo della pace.

Rotonda dell'Ospitalità *

La rotonda dell'Ospitalità in piazzale Cadorna, davanti alla Stazione ferroviaria, dal 2013 ospita Marco Lodola con la sua scultura luminosa

Statistiche - View the results

Il lampadario del Pascià, simbolo di un locale mito della movida di Riccione

  1. Lo storico lampadario del Pascià arrivato a Riccione direttamente da Cinecittà. 
1995 – La pubblicità del Pascià anche su Famija Arciunesa per celebrare il 35 anni del locale nel 1995. Il locale era nato sulle ceneri del dancing “Pariolino”.

Il Pascià, locale storico della movida di Riccione con uno storico simbolo: il lampadario posizionato sopra la pista.

Il locale è situato in una grande villa disposta in quattro piani tutti elegantemente arredati, all’ultimo piano una bellissima terrazza panoramica. Il Pascià entra a far parte del mondo della notte nel 1985 con il nome di “Pacha” strizzando l’occhio all’isola di Ibiza.

LA STORIA DEL LAMPADARIO DEL PASCIA’

Il lampadario del Pascià, uscito impolverato da un magazzino di Cinecittà nel 1989, era quello del famoso film il Gattopardo di Luchino Visconti e divenne subito simbolo del locale.

Un’intuizione degli allora proprietari Gianni Fabbri, Enzo Zoffoli, Renato Ricci e Mauro Bondi con la supervisione al progetto degli architetti Luca Tausani e Marco Lucchi (firmerà anche il Makkaroni, la Villa delle Rose e il Byblos).

IL PASCIA’ DIVENTA GLAMOUR

Gianni Fabbri lo trasforma nel locale simbolo del glamour puntando a far diventare il Pascià sfarzoso, ricco, colorato e attraente.

Il locale diventa quasi una visione felliniana da Cinecittà in grado di evocare i fasti dell’Oriente lussurioso da favola: cupole, maioliche e mosaici. Di quegli anni si ricorda la grande selezione con inaugurazioni rigorosamente ad invito e conseguente affannosa ricerca dell’ingresso e finale di serata da Bombo.

I VIP AL PASCIA’

In quel periodo sui divanetti del locale o in terrazza potevi imbatterti in Federico Fellini, Jason Kay dei Jamiroquai, Jean Paul Gaultier, Renzo Arbore oppure Alba Parietti, mentre in consolle suonavano deejay del calibro di David Morales, Frankie Knuckles e Satoshi Tomiie.

Attività aderenti “Natale Regali Km Zero”

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“NATALE REGALI A KM ZERO” CON FAMIJA ARCIUNESA

Famija Arciunesa lancia l’iniziativa “Natale regali a Km zero” per sostenere il commercio di vicinato a Riccione. Un progetto che ha trovato l’immediata adesione di tutte le associazioni di categoria CNA, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti unitamente a tutti i comitati commerciali della Perla Verde: Associazione Riccione Abissinia, Comitato d’Area San Lorenzo, Comitato Riccione Paese, Comitato Promoalba Viale Dante, Consorzio Viale Ceccarini, Associazione Riccione Alba e Comitato Tasso Riccione.

Chi farà acquisti nei negozi aderenti al progetto riceverà in regalo un libro su Riccione edito da Famija Arciunesa che ha messo a disposizione circa 1500 libri su temi di storia e cultura locale del proprio corposo archivio. Volumi la cui vendita serve solitamente all’associazione per sostenere progetti di solidarietà e che oggi saranno utilizzati per sensibilizzare i cittadini all’acquisto nei negozi di Riccione.

Hanno aderito tutti con grande entusiasmo e si è creato un clima di grande collaborazione capace di unire tutte le realtà di Riccione, come in famija” commenta soddisfatto Francesco Cesarini Presidente di Famija Arciunesa “le attività sotto casa hanno un importante valore economico ma anche sociale: in questi luoghi ci si incontra, si coltivano le relazioni, un tema molto sentito in città. Sono realtà che devono fare i conti con la crisi, regolamenti stringenti sul movimento delle persone e soprattutto con la concorrenza sleale dei colossi online, con un piccolo gesto ognuno di noi può dare una mano. Fare acquisti in questi negozi, oggi significa più che mai, sostenere la nostra comunità”.

L’iniziativa verrà supportata da una campagna affissioni e comunicazione sugli strumenti di Famija Arciunesa e di tutti i protagonisti coinvolti. Sono 103 le attività commerciali che hanno aderito e che esporranno da lunedì la locandina ufficiale di “Natale regali a Km zero”: ogni negozio deciderà l’importo minimo di spesa necessario per avere il libro in regalo e disponibile fino ad esaurimento scorte.

Buon Compleanno Famija Arciunesa!

Famija Arciunesa compie 40 anni in una serata allo Spazio Tondelli.

Tutto esaurito alla Spazio Tondelli per i 40 anni di Famija Arciunesa    
Posti esauriti allo Spazio Tondelli di Riccione per i 40 anni di Famija Arciunesa, che ha festeggiato il compleanno come in una grande famiglia, con semplicità, tanta allegria e sorprese. Tra  emozioni, ricordi, foto e proiezioni, racconti ed incursioni dialettali è stata ripercorsa la storia dell’associazione culturale con protagonisti di ieri e di oggi, l’attività svolta con oltre 500 mila euro in beneficenza, più di 50 libri pubblicati, 170 numeri della rivista distribuiti gratuitamente per un totale di 2.680.000 copie

 

Pienone allo Spazio Tondelli per i 40 anni di FA

Un’occasione per presentare il nuovo formato, veste grafica e logo del periodico Famija Aciunesa, voluti dal neo “Babbo” , nonché direttore, Francesco Cesarini, conduttore della serata. Nella gremitissima platea intere famiglie, nonché bagnini, albergatori, commercianti e alcune autorità, dal presidente della Provincia, Riziero Santi, al presidente del Consiglio di Riccione, Gabriele Galassi in rappresentanza dell’amministrazione comunale che ha concesso il patrocinio.

La presentazione del nuovo logo di Famija Arciunesa ideato da Paolo Santovito

La serata, cominciata con la proiezione di una serie di immagini del 1980, anno di nascita di Famija Arciunesa, è proseguita con il ricordo dei veterani e fondatori dell’associazione a partire dai “Babbi” Alver Colombari e Giorgio Piccioni (già presidente di Riccione Terme) fino a Mario FaetaniRemo RastelliBruno Cecchini. Poi gli storici direttori, da don Piegiorgio Terenzi, già direttore del settimanale Il Ponte con il quale, nel 1980 fu pubblicato il primo numero di Famija Arciunesa, fino a Luciano SedioliMarzio CesariniCarlo Andrea BarnabéGiovanni Cioria e Francesco Cesarini.

La torta del Panificio Bianchi per i 40 anni di Famija Arciunesa, in platea le sorelle per soddisfare 350 persone…

Durante la festa di compleanno sono state consegnate quattro targhe ai veterani Epimaco (Pico) Zangheri, storico fotografo che ieri ha compiuto novant’anni e che tuttora collabora con la Famija assieme al figlio Gianni, Edmo Vandi per gli articoli e le pagine dialettali pubblicati in questi decenni, Giuseppe Lo Magro per diciotto anni presidente e oltre dodici consigliere e segretario, e Nives Concolino, giornalista, che ha cominciato a scrivere sulla rivista fin da studentessa.

Da sinistra: Giuseppe Lo Magro, Edmo Vandi, Francesco Cesarini, “Pico” Zangheri, Nives Concolino.

Durante la serata, intervallata dagli applautitissimi monologhi di Francesca AiraudoFerdinando Gabellini con testi di Francesco Gabellini, Roberto Casadei, nonché dalle “zirudele” di Edmo Vandi”, stralci del film-documentario, prodotto da  Icaro Communication “Riccione, racconti di un mito” e foto storiche, si sono esibiti pure i ragazzi del Centro 21 con una performance di danza. Presente pure una rappresentanza del Campo Lavoro diocesano, che ha dato alcune anticipazioni dell’iniziativa, che coinvolgerà anche Riccione il 28 e il 29 marzo. 

Le ragazze del Centro 21

Per l’occasione è stato presentato il nuovo direttivo formato da Antonio BattarraAntonio CianciosiFederico Galli, Alessandra PrioliPaolo SantovitoRoberto TerenzianiValerio Tullio e Andrea Urbinati. Lanciata l’idea di dedicare ogni anno nell’ultimo fine settimana di ottobre una ricorrenza per ricordare e festeggiare Maria Boorman Ceccarini, benefattrice della città. Per l’occasione è stato presentato il nuovo direttivo formato da Antonio BattarraAntonio CianciosiFederico Galli, Alessandra PrioliPaolo SantovitoRoberto TerenzianiValerio Tullio e Andrea Urbinati. Lanciata l’idea di dedicare ogni anno nell’ultimo fine settimana di ottobre una ricorrenza per ricordare e festeggiare Maria Boorman Ceccarini, benefattrice della città.

Da sinistra: Francesco Cesarini Presidente FA, Antonio Cianciosi Segretario FA, Antonio Batarra Tesoriere FA, Paolo Santovito grafico giornale, Alessandra Prioli Vice Presidente FA, Valerio Tullio consigliere, Andrea Urbinati consigliere, Roberto Terenziani consigliere, Federico Galli consigliere.

 

“A Zonzo per Riccione” l’ultimo libro di Giuseppe Lo Magro

19 Ottobre 2024: presentato l’ultimo libro di Giuseppe Lo Magro “A zonzo per Riccione”

“Giuseppe oggi ci ha offerto una bella occasione per ritrovarsi e condividere un sincero e spontaneo senso di Comunità.” Queste le parole con cui la Sindaca Daniela Angelini, accompagnata dalla Vice Sindaca Sandra Villa, ha esordito, aprendo con un breve ma intenso discorso la serata.

Da destra: Daniele Angelini (sindaca di Riccione), Sandra Villa (vice sindaca di Riccione), Davide Schinaia (consigliere Famija Arciunesa)

Carissimi amici, la pioggia e il vento non hanno impedito la larga partecipazione del pubblico alla serata del 19 ottobre scorso presso la sala Granturismo al, giorno in cui abbiamo vissuto una rinnovata emozione in occasione della presentazione di “A Zonzo per Riccione“, l’ultimo e coloratissimo libro che il compianto Giuseppe “Beppe” Lo Magro ha voluto donare alla sua amata città in occasione del Compleanno di Riccione.

Giuseppe Lo Magro.

Famija Arciunesa ha rinnovato l’occasione di un incontro con tutti i suoi amici e sostenitori. Un momento per ritrovarsi e condividere un sincero e spontaneo senso di Comunità. Abbiamo avuto il piacere di ricordare insieme chi ha operato con passione, estro e generosità per il bene della nostra città. Personaggi del passato e del presente, più o meno conosciuti. Chissà se tra le righe delle sue 144 pagine non trovi anche il tuo nome?

Da sin.: Francesco Cesarini (presidente di Famija Arciunesa con Ferdinando Gabellini.

Fernando Gabellini, affezionato sostenitore e collaboratore di Famija Arciunesa, durante la serata, si è cimentato nella lettura di poesie in dialetto, realizzate da Beppe inspirandosi ai luoghi del cuore e per l’occasione ha letto “Il lungomare ” e la “Marylin”. Roberta Bagli ha ravvivato il ricordo del proprio padre, “Nasin” ed il suo amore per una tipica pianta delle nostre zone: la tamerice; lo ha fatto leggendo una poesia da lui scritta ed a lei tanto cara, che a Giuseppe non era passata inosservata. Una passeggiata lungo le vie di Riccione, i parchi, i ponti, le rotonde, le piazze, i cippi: quasi ogni luogo è raccontato attraverso la prospettiva del tempo ed è arricchito da personaggi “vivissimi”, più o meno conosciuti, aneddoti e curiosità.

La copertina del libro.

Un libro davvero bellissimo! Lo sapevate che a Riccione abbiamo il quartiere “Montecarlo” o che molte delle belle case dei signori “i sgnur” era costruita sui gusci di vongole “al puraze”. Non solo un libro del ricordo, ma anche un tentativo di valorizzare la creatività e l’impegno dedicato in progetti che si proiettano nel futuro: il Pontile Panoramico ed il cannocchiale verde che dal palazzo del turismo si estende sul mare del geometra Adriano Prioli, e poi sempre del geometra: il piazzale del Porto e le piazzette sul porto canale. Ma c’è ancora la proposta dell’atollo “Port Adria 2000” dell’architetto Arnaldo Tausani e l’ambizioso progetto del porto e porto canale dell’architetto Massimo Franchini, per non parlare del villaggio turistico “Futurismo”al Marano e molto di più. Alla maniera di Beppe, non mancano piccoli rimproveri nei confronti delle amministrazioni che si sono susseguite nel tempo, accenni alla trascuratezza di alcune parti della città, come per il “Vialetto dei famosi” solo recentemente ripulito e riportato ad un stato almeno decoroso.

Pagine estratte dal libro dedicate alle statue di Riccione.

Il libro propone suggerimenti per compensare ad occasioni “perse” per la mancata valorizzazione di luoghi, persone e situazioni. Beppe ha cercato davvero di ricordare tutti e ci ha lasciato una testimonianza che è un omaggio alla nostra Comunità e a tutti coloro che, con dedizione e amore, hanno contribuito ogni giorno a rendere Riccione speciale.

Pagine estratte dal libro dedicate ai rii e ai torrenti.

Più di una semplice cartografia o di un compendio, “A Zonzo” è un libro del cuore. Un’occasione per vivere ancora un momento insieme a Lui, che aveva Riccione proprio li vicino vicino alla valvola mitrale. Il libro è stato realizzato grazie al contributo del Comune di Riccione e di Geat. (Alessandra Prioli)

Donatella Speranza: l’evoluzione artistica di una pittrice di casa nostra

Tra i ritratti femminili e suggestioni emotive,
conquista pubblico e critica oltre i confini locali

Donatella Speranza è una pittrice riccionese di grande talento, ha nuovamente saputo conquistare l’attenzione del pubblico e della critica nell’ultima sua collaborazione con una conosciuta galleria nel cuore di Firenze; numerosi i riconoscimenti che ne testimoniano il talento.

L’estro pittorico di Donatella Speranza è caratterizzato da una profonda capacità di esprimere emozioni e suggerire tematiche, il suo tocco è elegante e raffinato, la scelta dei colori armoniosa.
“L’arte nasce dalla necessità di comunicare” dice Donatella. Ed è dalle timide ed anonime esposizioni all’interno dell’edicola di famiglia, dall’apprezzamento spontaneo dei frequentatori di quel luogo, che l’artista trova il coraggio di esprimersi in altri ambienti e livelli.

Venti anni fa cominciano le prime collettive “ma fondamentale è stato l’incontro con il mio maestro e mentore artistico Agim Sulaj, il suo estro e la sua contagiosa passione mi hanno travolta ed iniziata al mondo del colore e delle forme”. Cominciano le prime richieste di partecipazione a mostre ed eventi in zona, poi a Rimini, Montefiore, Carpegna, Roma, Mantova e Firenze dove tuttora espone.

Molti i premi vinti, orgogliosamente partecipa al Direttivo del Centro Arti Figurative di Riccione. Donatella è un’artista in continua evoluzione, come evidenzia il critico d’arte e professore, Angelo Crespi Direttore della Pinacoteca di Brera, “le opere di Donatella Speranza riflettono influenze che richiamano movimenti storici come la Secessione di Gustav Klimt, questo pur mantenendo una forte impronta personale e contemporanea”. Questo dimostra anche la capacità di innovare e reinterpretare temi e stili classici in chiave moderna.

Tra i suoi quadri, i ritratti femminili sembrano essere una costante,“penso che nella figura femminile ci sia tutto” -dice Donatella- “la creazione, il senso della vita, l’amore, tutto quello che è alla base di ogni pulsione umana, in definitiva la vita” per questo in essi la ricerca stilistica non si limita a trasmettere solo l’aspetto esteriore del soggetto, ma anche la sua interiorità, profonda e a tratti enigmatica.
“Oltre… lo sguardo è l’anima” questo il titolo della mostra alla Rocca di Montefiore, tenuta circa un anno fa.

Le sue mostre sono state apprezzate per la loro capacità di catturare lo spettatore, grazie all’uso sapiente del colore e alla capacità di creare atmosfere che si intrecciano tra realismo e suggestione emotiva.
Le sue opere sembrano narrare storie legate alla condizione umana e alle emozioni che questa comporta  e se la si interroga sul messaggio, sul contenuto intrinseco dei suoi dipinti, ella risponde così: “La ricerca del senso del vivere che si può cogliere nell’epifanico attimo di uno sguardo, catturato sulla tela, credo sia questo”.

Donatella Speranza è, dunque, un’artista che non solo rappresenta il territorio riccionese, ma lo proietta in un contesto più ampio, portando avanti una ricerca artistica personale che continua ad affascinare e ad evolversi, catturando l’attenzione di esperti e amanti dell’arte.

Le opere dell’artista le potete vedere:
Instagram e td_artgallery – Via Virgilio 11/E – Riccione

Alessandra Prioli

C’era una volta il dancing Vallechiara

Nasce nel 1946 lo storico dancing
nel cuore di Riccione, l’ingresso era in viale Ceccarini.

In origine dava accesso al giardino con annessa villa di proprietà della Sig.ra Marianna Ceccarini in Salvatori che io ho avuto il piacere di conoscere. Persona amabilissima e generosa, tanto generosa che si offrì di donare il proprio giardino gratuitamente ai Sig.ri Ebo Bezzi “Baffiti” e Luigi Spadini per farne un locale da ballo. Nasce così il dancing Paradiso, questo il nome alle origini.

Luigi “Gigetto” Spadini con Caterina Valente.

Ebo Bezzi: il conte Bafiti.

Spadini, che allora faceva il cameriere al Zanarini, avendo famiglia e figli si preoccupò di non perdere il posto nel caso le cose non fossero andate al meglio, e in sua vece affiancò come direttore Arrigo Semprini, divenuto dopo anni proprietario dell’Embassy di Rimini. La dinamicità di Ebo Bezzi e la pacatezza di Luigi Spadini, amici carissimi che ricordo con tanto affetto, fecero nascere il locale in breve tempo e, come succedeva ai quei tempi, con poco denaro. Tutti i locali di allora erano assai piacevoli di notte e un disastro di giorno; tutto giocava sulle luci, il verde e le stelle facevano il resto. Si cominciò a eliminare una parte di alberi per far posto alla pista da ballo, mentre quelli attorno vennero tagliati lasciando il tronco abbastanza alto da farne base per i tavolini inchiodandoci sopra una tavola rotonda. Semplice modo per risparmiare sull’arredo.

Il primo Bar.

Tranne la pista tutto il locale era coperto di ghiaia e si doveva solo sperare nel bel tempo altrimenti saltava la serata. Il locale decollò molto bene, l’ottima posizione, la cordialità e la simpatia tipica romagnola dei gestori favorì la riuscita.

Nel 1947 Ebo Bezzi si ritira per avviare la pizzeria del Gallo, al posto suo arriva “Bisio” che poi aprirà il dancing Florida. L’allora parroco di San Martino, Don Montebelli, pregò Spadini di cambiare nome al locale, ritenendo il nome Paradiso non molto rispettoso per un locale da ballo. A quei tempi si cercava di accontentare tutti, tanto più la chiesa, così il caro Gigetto (tutti lo chiamavano così) decise di accontentare il Don.

Ingresso principale.

Furoreggiava allora un film musicale americano dal titolo “Serenata a Vallechiara”,  l’interprete era la famosa pattinatrice Sonia Henye e l’interprete maschile credo fosse Tyrone Power. Così Spadini decise che il locale si sarebbe chiamato “Vallechiara”. Di anno in anno vennero apportate migliorie tali da renderlo molto accogliente e sempre frequentatissimo, specie da un pubblico giovane. Cominciò così la gara fra i locali da ballo per avere i più importanti personaggi dello spettacolo in voga.

La pista da ballo e sopra il Bar.

Nel 1949 al Vallechiara si esibì un giovanissimo Paolo Bacilieri divenuto in seguito famoso cantante del programma televisivo “Il Musichiere” condotto dal grande Mario Riva. L’incubo della guerra si era allontananato e tutto sembrava facile anche se così non era, si facevano debiti che, fortunatamente, il lavoro estivo saldava.
Nel 1957 Spadini, ormai da tempo unico gestore, ingaggia l’orchestra di Corrado Bezzi, la cantante è una graziosa brunetta di nome Teresa, dotata di una bella voce. Pensate che io ho avuto il piacere di conoscerla ancora ragazzina (appena quattordicenne) che cantava al passo del Furlo. Da studente a Urbino andavo con gli amici in estate a ballare sulla terrazza in riva al fiume. La brunetta Teresa diventerà poi la moglie di Silvano (Lallo) Spadini uno dei figli di Gigetto.

L’Orchestra di Bruno Bezzi.

Nel 1958 l’orchestra Bezzi arriva a Riccione al Vallechiara con due nuovi cantanti, Tilde Natili e Renato Sambo, due veri talenti e grandi voci, un complesso musicale eccezionale. Renato Sambo era anche un bel ragazzo e fece strage di cuori. Le donne impazzivano e il locale era sempre affollatissimo. Tilde Natili sposata al musicista Romano Frigeri, virtuoso violinista, diventerà poi, all’epoca dei noti urlatori, la famosa Jenny Luna, che negli anni ’60 spopolavano in TV. Ricordiamo la prima Mina, Tony Dallara, Betty Curtis e Celentano.

Fred Buscaglione e la sua orchestra.

Il M° Carlo Alberto Rossi di Rimini, grande amico del nostro Gigetto e fondatore a Milano della casa discografica Juke-Box, propone all’amico serate con cantanti in voga in quel periodo, così attrazioni con personaggi come Nilla Pizzi, Carla Boni, Natalino Otto, Duo Fasano, Achille Togliani, Flo Sandons, Modugno, Jula de Palma, Milva, Ornella Vanoni, Caterina Caselli, Fred Buscaglione, Fidenco, Massimo Ranieri, Rita Pavone e tanti altri.
Negli anni ‘60 fu il boom di tutti i locali da ballo, ci si arrivava a piedi, senza dover prendere l’auto e il ritorno in hotel o a casa diventava una piacevole passeggiata elegante, le signore in abito da sera e gli uomini in giacca e cravatta.
Il Vallechiara, ancora una volta rinnovato, conobbe il suo massimo splendore. Ricordo il direttore Virgilio Tosi, esemplare il suo modo di ricevere i clienti: le signore andavano da lui, impeccabile nel suo smoking, e le accompagnava al tavolo con grande garbo. Le attrazioni del momento furono nomi internazionali: Aznavour, Caterina Valente, Neil Sedaka, le gemelle Kessler, Lola Falana, Piergiorgio Farina, Nini Rosso e Mia Martini.

Una estrosa pubblicità per il locale.

Presentavano tutte le sere i giovani Daniele Piombi, Alvaro Alvisi, Mario Alani e orchestre ricercatissime come Paolo Zavallone, Narciso Parigi, Lello Tartarino, Gualdi, Raf e Ciato, Righi Saitto e Tullio de Piscopo. Memorabili le serate con Gigi Sabani, Alighiero Noschese: i più grandi imitatori del momento. Le sfarzose sfilate di moda con la direzione di Luciano Grasso di Torino che con splendide modelle e modelli, a indossare i meravigliosi abiti, ha fatto sognare le più eleganti signore ospiti di quelle serate al Vallechiara.
Gli uomini non avranno dimenticato facilmente Teresa, Barbara e Amanda, le indossatrici che ho avuto il piacere di fotografare anche fuori dal locale e il fatto che io ne ricordi ancora il nome significa che erano veramente belle.

Tony Renis con Mina, al centro Renato Zero e Patty Pravo.

Si può affermare che il Vallechiara ha avuto il privilegio di ospitare la migliore clientela nel periodo più vivace delle estati riccionesi quando tutto era in crescita e i locali da ballo erano per giovani e meno giovani. I tempi cambiano e non sempre in meglio, e il modo diverso di divertirsi ha portato alla chiusura di questi locali tipici dove si ballava sotto le stelle, con musica soft, che ha fatto innamorare tanti villeggianti e nostrani vitelloni.
Nel 1973 la gestione Spadini cessa di esistere e subentrano Galanti, Masini e il direttore Galeazzo. Una parte del giardino diventa discoteca, le stelle non si vedono più e si va avanti ancora per un po’ fino alla sua chiusura. Peccato!
Luciano Luzzi e “Lallo” Spadini

Michele Masini Team Manager della squadra Gresini Racing MotoGP

Il giovane riccionese ci parla del suo percorso
e come ha raggiunto il prestigioso ruolo.

Michele Masini, team manager del Team Gresini Racing MotoGP, racconta il suo percorso e l’importanza della fiducia e della passione che animano la grande famiglia del team, pronta a nuove alte performance anche senza Marc Marquez.
Michele è il più giovane direttore sportivo del paddock MotoGP e ci parla del suo incontro con Fausto Gresini, fondatore del team, di come è nata la sua passione per i motori e dell’atmosfera che si respira all’interno della grande famiglia Gresini.

Fausto Gresini con Marco Simoncelli.

Il Team Gresini Racing, fondato nel 1997 da Fausto Gresini (1961-2021), è ormai una realtà di primo piano nel mondo della MotoGP. L’incontro con Marc Marquez è stato fondamentale per il successo, ma il Team Gresini otteneva successi prima di lui e continuerà ad averne in futuro”. Di questo è certo Michele Masini, giovanissimo manager del gruppo, appassionato e talentuoso esperto del mondo del motociclismo. Michele nasce a Riccione 36 anni fa e sin da piccolo sviluppa un sincero amore per questo mondo. “Sono stato cresciuto a pane e motori” – afferma in una recente intervista.

Michele Masini.

Michele, come sei arrivato ad avere questo importante ruolo?  
“La mia è una grande passione nata all’interno della mia famiglia, che seguiva il mondo dei motori, auto e moto. Non appena ho potuto muovermi liberamente, ho cominciato a frequentare il reparto corse di Fausto Gresini a San Clemente. Mi ci recavo da solo in motorino e lì ho trascorso ore ed ore osservando i ragazzi che lavoravano, imparando tantissimo e facendomi conoscere. Nel 2006 avvenne l’incontro con Fausto e nel 2008, terminati gli studi, venni assunto come meccanico e tuttofare. La parola chiave dei rapporti nella grande famiglia Gresini era ‘fiducia’. Da subito mi fu consegnata la chiave del capannone, che ogni mattina, io per primo, aprivo con orgoglio. Tanti i sacrifici che in realtà non mi sono mai pesati perché mi permettevano di vivere il mio sogno.”

Alex Marquez.

La crescita professionale?
“Da meccanico a responsabile ricambi, ho lavorato con grandi campioni come Bastianini, Di Giannantonio, Fenati e Locatelli. Nel 2009, dopo il contratto con Marco Simoncelli, che conoscevo dalle scuole medie, Fausto Gresini mi ha nominato responsabile dei ricambi per le sue moto. Da lì, sono diventato coordinatore per Moto2, Moto3 e nel 2016 per la MotoGP con Aprilia.”

Nadia Padovani e Michele Masini.

Il cambiamento alla morte di Fausto Gresini…
Nadia Padovani, moglie di Fausto, subentra come nuovo team owner e decide di affidarmi il ruolo di direttore sportivo. Grande responsabilità in una figura fondamentale per una squadra nella quale ho provato a convogliare tutti gli insegnamenti di Fausto Gresini e Fabrizio Cecchini, senza perdere di visione innovativa e concreta di Nadia”.

Ci puoi spiegare in cosa consiste il suo insegnamento?
“Capacità nelle relazioni, incontri e contatti da cui sia Fausto che Fabrizio riuscivano sempre a tirare fuori il meglio. Un coinvolgimento a 360 gradi nella cura dei piloti e degli sponsor, e un lavoro che implicava forte tensione, sempre stemperata da quella leggerezza che non va confusa con superficialità e che ha la funzione di sdrammatizzare anche le situazioni più difficili. Tanta concentrazione, precisione nei dettagli e determinazione.”

Team Gresini.

Team Gresini 2025. Con i piloti della MotoGP: Alex Marquez e Fermin Aldeguer.

Sono queste le caratteristiche che hanno permesso ai campioni di diventare tali. Fausto Gresini, due volte campione del mondo, aveva un grande fiuto per i talenti, una qualità difficile da possedere e trasmettere. Il Team Gresini, con Nadia, sua moglie, continua a cercare nuovi talenti, come nel caso di Alex Marquez, scelto nel 2023. Il team si considera una grande famiglia, alimentata da una forte motivazione. L’obiettivo è ottenere sempre risultati eccellenti, come anche dimostrato dalla collaborazione con Enea Bastianini e Fabio Di Giannantonio.

di Alessandra Prioli

1992. Palazzo Turismo: Mostra di Epimaco “Pico” Zangheri

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Nella foto da sinistra vediamo:

William Pozzi: è stato per diversi anni uno dei migliori pugili della Perla verde. Diplomato ragioniere fu economo del Comune di Riccione dal 1955 al 1989.

Alberto Tomba: protagonista dello sci alpino dal 1986 al 1998 nelle specialità slalom gigante e speciale. è al quarto posto tra i più vincenti in Coppa del Mondo.

Martina Colombari: attrice, conduttrice televisiva, ex modella. Eletta Miss Italia nel 1991.

Epimaco Zangheri “Pico”: è la storia per immagini di Riccione, grazie ai suoi scatti la Perla verde vanta una ricchissa memoria storica fatta di immagini. Un patrimonio cresciuto negli anni grazie all’amore smisurato per la sua città.

“Mototemporada Romagnola”

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Le gare effettuate sul lungomare riccionese dal 1959 al 1971 sono state ricondotte a partire dagli anni ’70 alla cosiddetta “Motetemporada Romagnola” termine mutuato dallo spagnolo “Moto temporada” ovvero stagione motociclistica, un’espressione attribuita ad Ezio Perazzini valente giornalista sportivo imolese collaboratore del moto club Berardi ed amico del presidente Amedeo Ronci.

Tratto da: “Il Motoclub Celeste Berardi di Riccione e il Motociclismo in Romagna”
di Fosco Rocchetta.

Il Play Hall sarà intitolato a Massimo Pironi

Casadei: “E’ il luogo più adatto per ricordarlo,
lo rappresenta in pieno”. In attesa del via libera del Prefetto

Massimo Pironi.

Il Play Hall di Riccione sarà intitolato a Massimo Pironi. In tanti ci speravano ed ora, dopo la delibera di Giunta che richiede una deroga al Prefetto per anticipare prima dei dieci anni necessari l’intitolazione, c’è l’ufficiale posizione del Comune sulla vicenda.

Non dovrebbero esserci particolari ostacoli burocratici ed il Play Hall potrà essere così intitolato a Pironi, lo merita Massimo, lo merita Riccione. Massimo Pironi era uomo di sport nell’accezione più nobile del termine.

Sport inteso come confronto, opportunità di crescita per i giovani, inclusione, benessere fisico, stare insieme. Pironi ha per certi versi raccolto nella sua attività di amministratore il testimone da Italo Nicoletti consolidando l’idea di turismo-sportivo per dare gambe e sostenibilità al mondo dello sport.

A Riccione tutti da bambini e da giovani fanno sport e possono praticare tutte le discipline, non succede ovunque, non è scontato. Erano state raccolte oltre 500 firme in città per intitolareun luogo di sport a Massimo“, un moto spontaneo nato per ricordare l’ex Sindaco che ci ha lasciati a 63 anni il 7 ottobre del 2022 nel terribile incidente di San Donà del Piave che ha sconvolto Cuore 21 e la comunità riccionese e dove persero la vita anche l’educatrice Romina Bannini e i ragazzi Alfredo Barbieri, Rossella De Luca, Maria Aluigi, Valentina Ubaldi e Francesca Conti.

Interno del play Hall di Riccione.

Un appello prontamente raccolto dall’Amministrazione di Riccione che con delibera di Giunta ha richiesto ufficialmente la deroga al Prefetto per assegnare la dicitura completa dell’impianto “Palazzetto dello Sport Play Hall Massimo Pironi”. Un luogo che lo ricorda non solo per lo sport ma anche perché teatro di eventi della comunità Papa Giovanni XXIII e spesso della messa di Natale.

Massimo considerava lo sport come un diritto di cittadinanza” – ha commentato l’amico di sempre e promotore della raccolta firme Alessandro Casadei – “Ed il Play Hall è il luogo più adatto per ricordarlo, lo rappresenta in pieno”. Sulla stessa scia Cristina Codicè Presidente di Cuore 21: “E’ una scelta azzeccata. La memoria di Massimo è viva e questa intitolazione potrà alimentare il suo ricordo nel tempo perché sottolinea le sue grandi passioni: Riccione e lo sport”. (Francesco Cesarini)

Chi era Massimo Pironi. Già da giovanissimo impegnato nel volontariato e nell’associazionismo sociale e sportivo, inizialmente dirigente d’azienda, si è dedicato alla vita pubblica e politica ricoprendo incarichi prestigiosi, a conferma delle sue capacità di relazione e dirigenza nel mondo amministrativo, politico e sportivo, negli aspetti organizzativi così come nella dimensione più attinente alle qualità umane e personali di collaboratori e interlocutori.

Una trasversalità, la sua, particolarmente preziosa nella mediazione tra istituzioni pubbliche e mondo del terzo settore. Eletto la prima volta in Consiglio Comunale a Riccione nel 1985, dal 1988 al 1999 è assessore, con ruolo di vicesindaco dal 1991 al 1995.
Nel 1999 il passaggio alla Provincia di Rimini come assessore al Turismo e Sport, nel 2004 con il ruolo di vicepresidente, nel 2005 l’elezione nel Consiglio Regionale dell’Emilia-Romagna.

Dal 2008 al 2009 è presidente della Polisportiva Comunale Riccione, con le sezioni attive nel Centro Sportivo “Italo Nicoletti”, l’amico e maestro di sempre. Nel 2009 l’elezione a sindaco di Riccione, carica ricoperta fino al giugno del 2014. Terminato il suo impegno nella politica attiva, il ritorno al volontariato con l’Associazione Cuore 21-Centro 21, di cui era anche socio fondatore, nata per promuovere l’integrazione e lo
sviluppo dell’autonomia delle persone con sindrome di Down.

Sempre più “Allegre” e sempre più “In Crescendo”

I nostri cori riccionesi conosciuti su tutto il territorio nazionale.
Si preparano per le prossime “escursioni” europee

A Riccione c’è una realtà culturale piuttosto conosciuta dai riccionesi e sempre più conosciuta sul territorio nazionale: stiamo parlando dell’Associazione  “Le Allegre Note” che da anni gestisce l’omonimo coro a Voci Bianche e il coro giovanile femminile “Note In Crescendo”.

Questo grande gruppo, che riunisce un insieme in tripla cifra di coristi, si suddivide in “coro preparatorio” per la fascia 6-8 anni, coro scolastico, coro a voci bianche e infine coro giovanile per le ragazze dai 15 anni in su, fino alle veterane ormai trentenni.

Le “Allegre Note”.

L’attività concertistica è svolta con cura e attenzione nella preparazione di programmi da concerto, ha sancito diverse collaborazioni importanti: l’orchestra Rimini Classica, il Palio del Daino, importanti festival tematici che hanno portato i cori a Parma, Palermo, Catania, Cagliari, Oristano per citare i principali di quest’ultimo anno.

Per il 2024 il coro Le Allegre Note è tra i protagonisti dell’Opera di Capodanno al Teatro Galli di Rimini e partner di Rimini Classica nello stesso teatro, oltre che protagonista di uno dei concerti del circuito #Pesaro2024 – Pesaro Capitale Italiana della Cultura, insieme alle Note In Crescendo e all’Orchestra Filarmonica Gioacchino Rossini, con in programma la prima esecuzione assoluta di due brani per coro e orchestra, del compositore imolese Sebastiano Cellentani.

Le “Note In Crescendo”.

Le stesse Note In Crescendo hanno ricevuto un prestigioso invito in Polonia per le celebrazioni dei loro venti anni dall’ingresso nella UE. Terranno due concerti: uno con programma sacro e uno con programma pop e popolare, a Tarnow presso Cracovia.

Grazie al coinvolgimento del direttore Fabio Pecci, come Docente del Conservatorio “G. Lettimi” e come giudice del Festival EMJ in Belgio, sono in corso collaborazioni con entrambe queste prestigiose istituzioni che daranno presto i primi frutti.

Continua la promozione del Concorso Corale “Città di Riccione” che dal 2014 porta in città i migliori cori a voci bianche italiani. I riccionesi dai 6 ai 14 anni che sono interessati a intraprendere il percorso musicale e formativo del coro possono contattare l’Associazione scrivendo a info@coroallegrenote.it .

Sito internet: www.coroallegrenote.it/coro-note-in-crescendo/

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“Casa del Bottone” diventa “Bottega Storica”

Il riconoscimento ufficiale è stato celebrato con la consegna della relativa targa alla presenza della Sindaca di Riccione Daniela Angelini, del Presidente CNA di Riccione Roberto Corbelli e
del responsabile di sede Marco Mussoni.

Da oggi la “Casa del Bottone” di Riccione è così iscritta nell’apposito Albo comunale istituito nel 2022 per la valorizzazione dell’ambito commerciale storico.

Un attestato importante per una realtà storica della Perla Verde che ha mosso i suoi primi passi nel lontano 1957 con la prima licenza rilasciata dal Comune di Riccione e rintracciata negli archivi in favore di Pompilia, detta Ilia, Pollettini madre di Anna Maria ed autentica protagonista della nascita di questa storia imprenditoriale da anni radicata a Riccione.

Inizialmente il piccolo negozio aprì in Viale Mameli ma ben presto l’attività si trasferì nella zona di Riccione Paese, prima in Viale Diaz e poi in Viale Ruffini vero e proprio punto di riferimento per tantissimi riccionesi e riferimento storico di Piazza Unità.

L’attività, negli oltre 65 anni di storia, si è sviluppata e consolidata attraverso la partecipazione ed il contributo della varie generazioni, dalla signora Pompilia (Ilia), alla figlia Anna Maria fino alla nipote Laura, un percorso caratterizzato da una costante passione e affidabilità.

“La Casa del Bottone, una delle prime attività del nostro Paese, rappresenta una bella storia riccionese tutta scritta al femminile” -ha commentato la Sindaca Daniela Angelini– “Avviata come merceria, si è poi specializzata nel bottone dando un servizio alla città e dimostrando che con passione e sacrificio si possono ottenere grandi risultati”.

Una realtà ancorata fortemente alle proprie origini dove gli arredi hanno mantenuto e valorizzato quelle atmosfere peculiari del negozio, della bottega: grandi cassetti espositivi pieni dei più diversi accessori come bottoni, nastri, passamaneria, fili, utensili per il cucito e lavori sartoriali danno bella mostra di sé sulle pareti del piccolo locale.

Entrando nel negozio si percepisce il senso di quella laboriosità sempre più preziosa in grado di richiamare il ricordo di mestieri ormai rari, come quelli legati al ricamo o più in generale alla sartoria.

Il negozio rappresenta per tutti i riccionesi un punto di approdo sicuro per professionisti come le sarte ma anche per i privati alla ricerca della competenza e delle infinite soluzioni che la varietà di bottoni, fili e piccoli accessori offrono, elementi ormai introvabili se non in questi negozi specializzati, ormai sempre più rari. (di Francesco Cesarini)