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Comune di Riccione
martedì, Dicembre 5, 2023

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Vota “Miss Rotonda”: qual è la più bella di Riccione?

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Siamo chiusi in casa ma Famija Arciunesa ti fa fare un giro per Riccione, ti faremo girare la testa!
Dai il voto ad ogni rotonda per eleggere, tra le più rappresentative, la più bella di Riccione!

Rotonda dei Pianeti *

Viale Adriatica - In questa rotonda sono collocate cinque sfere di tre diverse dimensioni. Fanno bella mostra di sè su un ideale segmento, un ponte, che ricongiunge il mare alla parte alta della città .

Rotonda delle Cartoline *

Viale Felice Carlo Pullè - Realizzate dallo scultore e decoratore Anselmo Giardini in maiolica dipinta a mano e cornice in cemento. Le immagini sono ispirate alle cartoline d'epoca e rappresentano persone in vacanza a Riccione.

Rotonda Gino Moro *

Viale Ceccarini - Inaugurata nel 2013 è situata davanti l'Ospedale Ceccarini di Riccione ed intitolata al dott. Gino Moro, primario chirurgo dello stesso ospedale dal 1933 al 1963.

Rotonda della Conchiglia *

Viale Enrico Berlinguer - Una delle porte di Riccione che da il benvenuto con l'effige della Perla all'interno della conchiglia griffata Riccione.

Rotonda delle Vele *

Viale Flaminia - Il progetto delle vele marinare ideate da Dario Fo, era stato pensato come elemento di arredo per le cabine degli stabilimenti balneari (in alcuni casi poi realizzate, passeggiando sul lungomare). Gli studenti dell’Istituto d’arte Fellini le hanno rielaborate e poi sono state realizzate su indicazioni del Club Nautico Riccione e posizionate nella rotonda di San Lorenzo. Le vele sono sette e raggruppano gli stemmi araldici delle antiche famiglie marinare in una moderna fantasia. La rotonda è stata inaugurata nel dicembre 2001 ed è ritenuto uno dei luoghi più fotografati di Riccione.

Rotonda della Vera Puteale *

Viale Emilia - La vera del pozzo di Villa Mussolini ha trovato nel la collocazione definitiva nel 2004 nella rotonda tra i viali Emilia e Portofino. La vera, scolpita a mano, è stata arricchita dall’artista Giardini con una statua bronzea che rappresenta una sirena, uscita dall’acqua con una stella. Una curiosità, Paolo Bizzocchi sostiene che quella vera è di epoca romana perché regalata dal Res di Libia al Duce. Un esemplare, arrivato da Leptis Magna, risalente al I° o II° secolo d.C.

Rotonda delle Farfalle *

Viale Giovanni da Verrazzano - Inaugurata nel 2010, l'idea di animare la nuova rotatoria con le farfalle è partita dagli studenti della scuola elementare di viale Capri ed è stata realizzata dall'artista riccionese Anselmo Giardini. La nuova rotatoria è stata inaugurata nella... giornata nazionale della bicicletta!

Rotonda di San Lorenzo *

Viale Giulio Cesare - Inaugurata nel 2002 manda in pensione il “curvone” di San Lorenzo che tanti problemi di sicurezza aveva creato in quel tratto della Flaminia.

Rotonda della Cultura *

Strada Statale 16 - La rotatoria è stata inaugurata nel 2013 e finanziata da Coop. I concetti guida richiesti per la rotatoria di solidarietà, mutualità e cooperazione sono stati espressi dai ragazzi del biennio del Liceo Scientifico Artistico Volta-Fellini (classi 2° A e E) che si sono aggiudicati il concorso di idee coordinati dai loro insegnati e dall’artista Anselmo Giardini.

Rotonda dei cavalli *

Viale Enrico Berlinguer - Inaugurata nel 2005, l'intervento esterno è stato realizzato dal Comune di Riccione mentre l'interno della rotonda è da sempre affidato alla Comunità di San Patrignano che ha allestito le tre statue raffiguranti l'attività di equitazione della Comunità..

Rotonda delle Maschere *

Viale Vittorio Emanuele II - Inaugurata nel 2015 è intitolata a Nicola Casali, sindaco di Riccione dal 1951 al 1953. Al centro la riproduzione delle tre maschere una volta collocate sulla facciata del Cinema Teatro Turismo.

Rotonda di Marylin Monroe *

Viale Panoramica - Inaugurata nel 2008, il suo nome ufficiale è “Rotonda della Seduzione”. Al centro la statua è stata eseguita dallo scultore Domenico Neri di Cesena con lo stesso calco usato dall'artista per realizzare quella che si trova sull'Hollywood boulevard di Los Angeles.

Rotonda delle Fontanelle *

Via Adriatica - Inaugurata nel 2009 è uno dei simboli del quartiere Fontanelle. Al centro la fedele riproduzione delle quattro fontane storiche del quartiere: “La Funtèna”, “La Pèmpa”, “E Chèp” e “La Funtèna ad Sant’Ales”.

Rotonda della Pace *

Via Portofino - Al centro della rotonda protagonista un grande ulivo, simbolo della pace.

Rotonda dell'Ospitalità *

La rotonda dell'Ospitalità in piazzale Cadorna, davanti alla Stazione ferroviaria, dal 2013 ospita Marco Lodola con la sua scultura luminosa

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Il lampadario del Pascià, simbolo di un locale mito della movida di Riccione

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Il lampadario del Pascià
  1. Lo storico lampadario del Pascià arrivato a Riccione direttamente da Cinecittà. 
1995 – La pubblicità del Pascià anche su Famija Arciunesa per celebrare il 35 anni del locale nel 1995. Il locale era nato sulle ceneri del dancing “Pariolino”.

Il Pascià, locale storico della movida di Riccione con uno storico simbolo: il lampadario posizionato sopra la pista.

Il locale è situato in una grande villa disposta in quattro piani tutti elegantemente arredati, all’ultimo piano una bellissima terrazza panoramica. Il Pascià entra a far parte del mondo della notte nel 1985 con il nome di “Pacha” strizzando l’occhio all’isola di Ibiza.

LA STORIA DEL LAMPADARIO DEL PASCIA’

Il lampadario del Pascià, uscito impolverato da un magazzino di Cinecittà nel 1989, era quello del famoso film il Gattopardo di Luchino Visconti e divenne subito simbolo del locale.

Un’intuizione degli allora proprietari Gianni Fabbri, Enzo Zoffoli, Renato Ricci e Mauro Bondi con la supervisione al progetto degli architetti Luca Tausani e Marco Lucchi (firmerà anche il Makkaroni, la Villa delle Rose e il Byblos).

IL PASCIA’ DIVENTA GLAMOUR

Gianni Fabbri lo trasforma nel locale simbolo del glamour puntando a far diventare il Pascià sfarzoso, ricco, colorato e attraente.

Il locale diventa quasi una visione felliniana da Cinecittà in grado di evocare i fasti dell’Oriente lussurioso da favola: cupole, maioliche e mosaici. Di quegli anni si ricorda la grande selezione con inaugurazioni rigorosamente ad invito e conseguente affannosa ricerca dell’ingresso e finale di serata da Bombo.

I VIP AL PASCIA’

In quel periodo sui divanetti del locale o in terrazza potevi imbatterti in Federico Fellini, Jason Kay dei Jamiroquai, Jean Paul Gaultier, Renzo Arbore oppure Alba Parietti, mentre in consolle suonavano deejay del calibro di David Morales, Frankie Knuckles e Satoshi Tomiie.

Attività aderenti “Natale Regali Km Zero”

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“NATALE REGALI A KM ZERO” CON FAMIJA ARCIUNESA

Famija Arciunesa lancia l’iniziativa “Natale regali a Km zero” per sostenere il commercio di vicinato a Riccione. Un progetto che ha trovato l’immediata adesione di tutte le associazioni di categoria CNA, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti unitamente a tutti i comitati commerciali della Perla Verde: Associazione Riccione Abissinia, Comitato d’Area San Lorenzo, Comitato Riccione Paese, Comitato Promoalba Viale Dante, Consorzio Viale Ceccarini, Associazione Riccione Alba e Comitato Tasso Riccione.

Chi farà acquisti nei negozi aderenti al progetto riceverà in regalo un libro su Riccione edito da Famija Arciunesa che ha messo a disposizione circa 1500 libri su temi di storia e cultura locale del proprio corposo archivio. Volumi la cui vendita serve solitamente all’associazione per sostenere progetti di solidarietà e che oggi saranno utilizzati per sensibilizzare i cittadini all’acquisto nei negozi di Riccione.

Hanno aderito tutti con grande entusiasmo e si è creato un clima di grande collaborazione capace di unire tutte le realtà di Riccione, come in famija” commenta soddisfatto Francesco Cesarini Presidente di Famija Arciunesa “le attività sotto casa hanno un importante valore economico ma anche sociale: in questi luoghi ci si incontra, si coltivano le relazioni, un tema molto sentito in città. Sono realtà che devono fare i conti con la crisi, regolamenti stringenti sul movimento delle persone e soprattutto con la concorrenza sleale dei colossi online, con un piccolo gesto ognuno di noi può dare una mano. Fare acquisti in questi negozi, oggi significa più che mai, sostenere la nostra comunità”.

L’iniziativa verrà supportata da una campagna affissioni e comunicazione sugli strumenti di Famija Arciunesa e di tutti i protagonisti coinvolti. Sono 103 le attività commerciali che hanno aderito e che esporranno da lunedì la locandina ufficiale di “Natale regali a Km zero”: ogni negozio deciderà l’importo minimo di spesa necessario per avere il libro in regalo e disponibile fino ad esaurimento scorte.

Buon Compleanno Famija Arciunesa!

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Famija Arciunesa compie 40 anni in una serata allo Spazio Tondelli.

Tutto esaurito alla Spazio Tondelli per i 40 anni di Famija Arciunesa    
Posti esauriti allo Spazio Tondelli di Riccione per i 40 anni di Famija Arciunesa, che ha festeggiato il compleanno come in una grande famiglia, con semplicità, tanta allegria e sorprese. Tra  emozioni, ricordi, foto e proiezioni, racconti ed incursioni dialettali è stata ripercorsa la storia dell’associazione culturale con protagonisti di ieri e di oggi, l’attività svolta con oltre 500 mila euro in beneficenza, più di 50 libri pubblicati, 170 numeri della rivista distribuiti gratuitamente per un totale di 2.680.000 copie

 

Pienone allo Spazio Tondelli per i 40 anni di FA

Un’occasione per presentare il nuovo formato, veste grafica e logo del periodico Famija Aciunesa, voluti dal neo “Babbo” , nonché direttore, Francesco Cesarini, conduttore della serata. Nella gremitissima platea intere famiglie, nonché bagnini, albergatori, commercianti e alcune autorità, dal presidente della Provincia, Riziero Santi, al presidente del Consiglio di Riccione, Gabriele Galassi in rappresentanza dell’amministrazione comunale che ha concesso il patrocinio.

La presentazione del nuovo logo di Famija Arciunesa ideato da Paolo Santovito

La serata, cominciata con la proiezione di una serie di immagini del 1980, anno di nascita di Famija Arciunesa, è proseguita con il ricordo dei veterani e fondatori dell’associazione a partire dai “Babbi” Alver Colombari e Giorgio Piccioni (già presidente di Riccione Terme) fino a Mario FaetaniRemo RastelliBruno Cecchini. Poi gli storici direttori, da don Piegiorgio Terenzi, già direttore del settimanale Il Ponte con il quale, nel 1980 fu pubblicato il primo numero di Famija Arciunesa, fino a Luciano SedioliMarzio CesariniCarlo Andrea BarnabéGiovanni Cioria e Francesco Cesarini.

La torta del Panificio Bianchi per i 40 anni di Famija Arciunesa, in platea le sorelle per soddisfare 350 persone…

Durante la festa di compleanno sono state consegnate quattro targhe ai veterani Epimaco (Pico) Zangheri, storico fotografo che ieri ha compiuto novant’anni e che tuttora collabora con la Famija assieme al figlio Gianni, Edmo Vandi per gli articoli e le pagine dialettali pubblicati in questi decenni, Giuseppe Lo Magro per diciotto anni presidente e oltre dodici consigliere e segretario, e Nives Concolino, giornalista, che ha cominciato a scrivere sulla rivista fin da studentessa.

Da sinistra: Giuseppe Lo Magro, Edmo Vandi, Francesco Cesarini, “Pico” Zangheri, Nives Concolino.

Durante la serata, intervallata dagli applautitissimi monologhi di Francesca AiraudoFerdinando Gabellini con testi di Francesco Gabellini, Roberto Casadei, nonché dalle “zirudele” di Edmo Vandi”, stralci del film-documentario, prodotto da  Icaro Communication “Riccione, racconti di un mito” e foto storiche, si sono esibiti pure i ragazzi del Centro 21 con una performance di danza. Presente pure una rappresentanza del Campo Lavoro diocesano, che ha dato alcune anticipazioni dell’iniziativa, che coinvolgerà anche Riccione il 28 e il 29 marzo. 

Le ragazze del Centro 21

Per l’occasione è stato presentato il nuovo direttivo formato da Antonio BattarraAntonio CianciosiFederico Galli, Alessandra PrioliPaolo SantovitoRoberto TerenzianiValerio Tullio e Andrea Urbinati. Lanciata l’idea di dedicare ogni anno nell’ultimo fine settimana di ottobre una ricorrenza per ricordare e festeggiare Maria Boorman Ceccarini, benefattrice della città. Per l’occasione è stato presentato il nuovo direttivo formato da Antonio BattarraAntonio CianciosiFederico Galli, Alessandra PrioliPaolo SantovitoRoberto TerenzianiValerio Tullio e Andrea Urbinati. Lanciata l’idea di dedicare ogni anno nell’ultimo fine settimana di ottobre una ricorrenza per ricordare e festeggiare Maria Boorman Ceccarini, benefattrice della città.

Da sinistra: Francesco Cesarini Presidente FA, Antonio Cianciosi Segretario FA, Antonio Batarra Tesoriere FA, Paolo Santovito grafico giornale, Alessandra Prioli Vice Presidente FA, Valerio Tullio consigliere, Andrea Urbinati consigliere, Roberto Terenziani consigliere, Federico Galli consigliere.

 

Attilio Cenni e il suo sviscerato amore per Riccione. Tra sogni e progetti

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Tanti gli impegni imprenditoriali e politici.
Ultimo atto d’amore: la donazione delle sue cornee

Persona poliedrica, ironica, quanto un po’ folle, nobile negli atteggiamenti e capace d’incantare chiunque con il suo savoir faire, ma soprattutto mattatore e mente dotata di grande inventiva. Si presentava così il noto imprenditore e politico riccionese, Attilio Cenni, deceduto lo scorso 17 luglio, a circa un mese dal suo 74esimo compleanno per via di un male contro il quale ha combattuto inutilmente, senza però mai perdere quel suo innato entusiasmo per la vita trascorsa sempre con gioia e gaiezza anche danzando.

Difficile racchiudere il suo profilo, la sua personalità in una semplice pagina. Cenni era infatti un vulcano di idee, soprattutto per la sua Riccione, che desiderava fosse sempre all’avanguardia, unica, fucina di nuove tendenze. Attilio, figlio di Biagio Cenni, sindaco dal 22 novembre 1964 al 15 luglio 1975, era molto conosciuto non solo sul fronte dell’imprenditoria, ma anche della politica.

Proprio il suo lavoro da imprenditore l’ha reso popolare fin oltre i confini nazionali. Amante del mondo della notte, era stato socio d’importanti discoteche come la Baia Imperiale di Gabicce Monte e del Prince di Riccione, nonché precursore dei locali del Marano, già dagli anni ’90 ai tempi del Territorio Match Music.

Sempre a Riccione ha pure gestito un’importantissima azienda di beverage, mentre con la famiglia è stato a capo del Grand Hotel Des Bains, dove nel tempo ha accolto ministri e altre personalità, artisti e sportivi di primo piano, dalla Moratti alla Hunzicher, alle grandi squadre di calcio, fino a principi e facoltosi sceicchi arabi. C’era poi l’aspetto politico.

Per anni, infatti, Attilio è stato assessore alla Pubblica Istruzione e al Bilancio, condivisibili o meno le sue idee tenevano sempre banco in città. La politica era nel suo Dna, tanto da occuparsene sempre fino alle ultime elezioni amministrative, nel suo intimo nutriva l’idea di calcare le orme del padre come sindaco. Innamorato folle della sua Riccione, Cenni di buon mattino amava passeggiare in spiaggia. Scattava foto e registrava video che in diretta pubblicava sui social e inviava a 150 amiche.

Atilio Cenni con le figlie Maria, Elisa, Margherita, Valentina e Giulia.

Poi l’attività nel campo dell’associazionismo sempre per la sua amata città, per la quale aveva intrapreso anche un’iniziativa editoriale: la pubblicazione del prestigioso magazine “Riccione”. Nel 2019 con vari imprenditori aveva fatto parte del cartello pro Bonaccini . Tra i progetti in cantiere c’era l’Italia Polo Challenge 2023, che con 84 cavalli e 24 fantini professionisti in arrivo anche da Dubai, Francia, Svizzera e Austria, voleva realizzare in maggio al Marano.

Sua era stata anche l’idea di posare delle panchine panoramiche sulle dune per ammirare il mare d’inverno. Grande l’interesse anche per il porto che avrebbe voluto vedere già rinnovato. Cenni era persona generosa. Lo dimostra il suo ultimo atto d’amore: per volontà personale le sue cornee sono state espiantate per essere donate.

Rimarcano la sua generosità, le figlie, Elisa Valentina, Margherita e Giulia, avute con la prima moglie, Maria Grazia Tosi, anche lei figlia di un sindaco, Dante Tosi, nonché Maria, avuta con Patrizia Saitta, sua seconda moglie, tutte strette attorno a lui assieme ai generi Stefano Bollani e Simone Bruscia.

Per noi sorelle – commentano i suoi cinque “gioielli” – Attilio è stato un papà speciale che tanto si è prodigato per noi”. L’hanno rimarcato anche nel giorno dell’addio, alla presenza di numerosi amici, conoscenti, colleghi e dipendenti, che nella sala del consiglio comunale di Riccione, trasformata in camera ardente, hanno portato tante testimonianze, tra lo scorrere veloce di immagini che hanno raccontato lo spirito e la vita di Attilio.

di Nives Concolino

Laboratorio San Lorenzo, progetto di rigenerazione urbana

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La sicurezza a San Lorenzo passa attraverso la videosorveglianza e l’animazione delle aree urbane.

Rilancio e sicurezza delle aree urbane a Riccione passano attraverso un particolare progetto interdisciplinare che intreccia l’attività di più settori, dai Lavori pubblici alla Polizia locale, fino alla Cultura.

Ruota a 360 gradi quello partito in agosto: “Laboratorio San Lorenzo: quartiere clandestino, urbano, contemporaneo”, che punta sulla rigenerazione e sicurezza con la rianimazione dei luoghi pubblici, con la dotazione di videosorveglianza e attrezzature e spettacoli capaci di coinvolgere i residenti e soprattutto i ragazzi che spesso, per dare sfogo alla loro noia, sono protagonisti di incresciosi atteggiamenti e gesti.

L’area “Fitness Park”
Inaugurata lo scorso settembre in occasione della Settimana Europea della Mobilità sostenibile, nel parco in viale Bergamo accanto al centro di quartiere di San Lorenzo, serve a praticare sport all’aria aperta, compreso il parkour.

Non è casuale la posizione, la struttura infatti intende essere a servizio soprattutto di chi frequenta i plessi dell’adiacente polo scolastico e delle numerose associazioni sportive che gravitano nella zona, dove si trovano anche gli impianti della Polisportiva San Lorenzo, la grande palestra comunale e, al di là della strada, la palestra privata Gold. Nell’area fitness, realizzata con materiale di alta qualità, riciclabile al cento per cento, si possono fare vari esercizi ginnici, a corpo libero, trazioni e altro.

Avviato dal già assessore Simone Imola, l’impianto è stato inaugurato alla presenza di Fabio Galli, presidente della Geat, che ha realizzato l’opera, e di Vincenzo Giuliani, vicecomandante della Polizia locale, capofila dell’intero progetto. A fine cerimonia, flash mob che ha visto volteggiare i tangueri di Romagna Portegna, iniziativa di Città Teatro.

Altri eventi della compagnia teatrale
Nell’ambito del Laboratorio clandestino, Città Teatro ha curato altre due iniziative, il “Concerto incendiario” con rapper e altri artisti legati all’hip hop e il “Cenacolo dei saggi” che, in collaborazione col centro di Buon vicinato di viale Caravaggio, Radio Sabbia e Icaro Tv, ha fatto emergere singolari storie, raccontate dagli over ottanta/novanta.

Tra le tante quella di Duilio Pasini, 97 anni che per passatempo va ancora in aeroplano, quella di Duilio Leardini che a 95 anni ogni giorno percorre 35 chilometri in bicicletta, nonché quelle di Giancarlo, memoria storica delle lunghe vicende della chiesa di San Lorenzo, Giovanna che per oltre trent’anni ha realizzato le acconciature per le sanlorenzine e Maria storica cuoca della scuola dell’infanzia Belvedere.

La serata di ricordi e racconti di vita con la lettura di poesie dialettali e zirudele del poeta Mauro Vannucci, è stata guidata da Giorgia Penzo e Francesca Airaudo di Città Teatro. In previsione La Ronda di quartiere con la “Passeggiata scenica urbana” e “La Giornata dello Spaccio col mercatino libero di scambio e riuso” nel giardino tra i viali Cernobbio e Brunate.

San Lorenzo

In primo piano la sicurezza
L’ampio progetto interdisciplinare, a San Lorenzo prevede anche l’installazione di quattro/sei telecamere, e di un dispositivo, che legge le targhe dei veicoli. Tutta questa parte relativa alla videosorveglianza e al controllo dei transiti è in capo alla Polizia municipale, mentre il Comune sta provvedendo a potenziare il cervellone, Centro Stella, per gestire tutti gli “occhi del grande fratello” che sono ormai oltre cento.

Sempre nell’ottica della sicurezza è previsto il potenziamento della pubblica illuminazione in punti critici, a partire dall’imbocco della pista ciclopedonale e relativo sottopasso in viale Giulio Cesare. Come sottolinea Giuliani, “si fa prevenzione a monte, anche con attività non esclusive di Polizia locale, coinvolgendo i residenti e gli stessi giovani”.

Il progetto, frutto dell’accordo di programma tra Comune di Riccione e Regione Emilia-Romagna, richiede un investimento complessivo di 130mila euro, dei quali 104 mila finanziati dalla Regione.

di Nives Concolino

Rudy Bacchini e Famija Arciunesa in goal: donati 1500 euro a Cuore 21

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Consegna ufficiale dell'assegno da 1500 euro: Rudy Bacchini e Francesco Cesarini insieme ai ragazzi di Cuore 21

 

ATTRAVERSO LA VENDITA DEL LIBRO “CALCIO IMMENSA PASSIONE” DONATI 1500 EURO A CUORE 21

Rudy Bacchini e Famija Arciunesa donano 1500 euro a Cuore 21 per dare gambe alle molteplici attività della preziosa realtà riccionese. Una donazione resa possibile grazie a “Calcio immensa passione” il libro scritto da Rudy Bacchini, edito da Famija Arciunesa e con il patrocinio del Comune di Riccione, capace di trovare grande riscontro in città.

Una sorta di autobiografia calcistica che ha sullo sfondo sempre Riccione, dai cortili alle strade, ai primi campetti, gli oratori fino ai campi sportivi. Gli inizi con la società parrocchiale Riccione Mare poi la Robur, l’Asar, la Riccione Calcio, la Vis Riccione, la Polisportiva Fontanelle e poi la Riccione Calcio 1926. 

“Ringrazio Famija Arciunesa per avermi accompagnato in questo progetto e anche i tanti che hanno acquistato ed apprezzato il libro” ha dichiarato soddisfatto e felice l’autore del libro Rudy Bacchini “Come avevamo promesso il ricavato della vendita è andato in beneficenza a Cuore 21 ed incontrare i ragazzi per la consegna dell’assegno è stato molto bello, i loro sorrisi mi hanno reso felice e li ringrazio di cuore. Per questo ho anche deciso di donare ad ognuno di loro una copia del libro”.

“Rudy meritava assolutamente di raccontare la sua storia” ha commentato Francesco Cesarini Presidente di Famija Arciunesa “La sua grande passione ha dato l’opportunità a tantissimi riccionesi di poter vivere un’esperienza calcistica importante nella propria crescita personale. Vedere Rudy con i ragazzi di Cuore 21 è stato veramente emozionante, un pò come quando ci allenava”.

“Abbiamo fatto squadra, proprio come ci ha insegnato Rudy: ci eravamo dati un obiettivo e tutti insieme siamo riusciti a raggiungerlo in dieci mesi, vendendo un libro alla volta per poi raccogliere una cifra significativa. E’ stato molto impegnativo per Famija Arciunesa ma anche una grande soddisfazione da condividere con i ragazzi di Cuore 21 e Rudy. Grazie a tutti coloro che hanno acquistato il libro, ancora in vendita nei nostri punti tesseramento (10 euro). 

Riccione terra di suoni e di motori in Piazzale Ceccarini

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Piazzale Ceccarini in occasione dell'evento Riccione terra di suoni e di motori.

Riccione attraverso la storia della Mototemporada  romagnola e dell’automobilismo da corsa.

Riccione in occasione della settimana della Moto GP ha dedicato una serata  alla nostra terra, ai suoi suoni ed all’ amore per i motori “ per i mutor” come si dice dalle nostre parti; un termine dialettale che ben trasmette la passionalità della nostra gente.
In “Terra di Suoni e Motori”, evento che ha avuto luogo in Piazzale Ceccarini il 9 settembre si sono incontrati  due “popoli” differenti: quello del motociclismo e quello dell’ automobilismo. Comune l’amore per il rombo del motore e per la velocità, entrambi esteti della performance su strada e circuito.
Davide Bagnarsi, ricercatore universitario, nonché esperto conoscitore del settore motociclistico, ha ripercorso insieme ai suoi ospiti il motociclista Massimo Rivola ed il produttore di mini moto Maurizio Pasini, la storia di una vecchia e conclamata passione: quella della nostra terra per le gare In moto, passando dagli anni 20 con le gare motociclistiche con i primi rudimentali veicoli all’Ingar, alla Mototemporada, terminata tragicamente con l’incidente di Angelo Bergamotti nell’aprile del 1971.
Carla Aghito, giornalista e scrittrice ci ha introdotti al mondo dell’ automobilismo con  l’ intervista a Gabriele Fabbri, autore del libro “La quinta piena”. Ospite della serata Tazio Taraschi che da Teremo ha pregiato il pubblico  della propria presenza e di quella di un’auto prototipo, una favolosa  monoposto Taraschi realizzata dal padre nei primi decenni del ventesimo secolo.

Alessandra Prioli Vice Presidente Famija Arciunesa

Famija Arciunesa con la sua Vice Presidente Alessandra Prioli ha avuto il piacere di partecipare alla serata occupandosi dell’organizzazione e della realizzazione del testo inedito con cui questo evento realizzato alla velocità di mezzo da circuito,  ha avuto inizio.

Felici di essere stati presenti insieme ad Adriatic Veteran Cars, l’Associazione per la Difesa del Mare, il Moto Club Celeste Berardi di Riccione e naturalmente il Comune di Riccione.
Alessandra Prioli
Foto Daniele Casalboni

 

Un inverno trascorso con Marino Capicchioni (1895-1977) lo “Stradivari” di San Marino

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L’idea venne all’amico Mario Botticelli come me socio del Cine Foto club Riccione e come me appassionato di ogni forma di arte.

Avevamo saputo che a Rimini viveva un personaggio noto e apprezzato in tutto il mondo mentre dalle nostre parti era praticamente sconosciuto. Era un liutaio, un costruttore di violini che veniva chiamato dagli intenditori nientemeno che lo “Stradivari di San Marino” dove era nato il 28 giugno 1895 nella frazione di Santa Mustiola.

Marino Capicchioni nella creazione di uno dei suoi meravigliosi strumenti musicali.

Il suo nome era Marino Capicchioni ed era cresciuto nella bottega del padre falegname. Venne presto attratto dalla passione di quello strumento così armonioso nei suoi colori, nelle sue forme e nelle sue eccezionali sonorità.

Nel 1929 si trasferisce a Rimini dove apre un laboratorio per produrre con passione e qualità artistiche non comuni, questi strumenti che caratterizzeranno tutta la sua vita. Gli chiedemmo d’incontrarlo proponendo di registrare un documentario sulla costruzione di violini dalla nascita al risultato finale.

Era una persona gentile e dall’affabilità straordinaria. Accettò subito la nostra intrusione in quel luogo odoroso di legno e vernici speciali. Si era a metà degli anni ‘70 del secolo scorso, io e Mario dedicammo a quella che era la nostra passione documentaria un intero inverno passando in media due o tre intere serate alla settimana a seguire il prezioso lavoro del geniale Marino.

Abbiamo iniziato il nostro racconto filmato seguendo il liutaio fino alla soffitta dove era salito a scegliere i ciocchi di legno che più si adattavano a quell’opera artistica. Quattro semplici pezzi di legno destinati a girare il mondo. Sera per sera abbiamo filmato il vecchio liutaio mentre realizzava pezzo per pezzo gli strumenti.

Abbiamo visto così i quattro tronchetti di legno trasformarsi in due strumenti di incomparabile bellezza con le striature apparse una sera all’improvviso grazie ad un serie di pennellature di una vernice trasparente che metteva in risalto le naturali venature del legno così artisticamente modellato.

La statua dedicata a Marino Capicchioni L’opera si trova nella Repubblica di San Marino, al museo all’aperto nei giardini del Teatro Turismo.

Marino ci insegnò a nominare le varie componenti di uno strumento: tavola armonica, catena, fondo, tastiera, filetto, manico, riccio, piroli, ponticello, cordiera, effe, anima. A proposito dell’anima si trattava di una specie di legnetto, tipo sigaretta che Marino inserì con uno speciale strumento attraverso una effe all’interno del violino spiegando quello essere uno degli elementi più importanti dell’intera costruzione.

Decidemmo così di intitolare il nostro documentario “L’anima e la catena” nel nome dei due pezzi interni che non si vedono ma sostengono l’intera tavola armonica . (Da non confondersi con il titolo di un film vintage interpretato da Amedeo Nazzari e Yvonne Sanson!). Marino Capicchioni mantenne sino alla fine il segreto a chi erano destinati i due violini che erano stati l’oggetto della nostra curiosità documentaria.

Lo apprendemmo solo quando Marino pose delicatamente all’interno di due cassette di legno, due custodie foderate di velluto con i due stupendi strumenti modellati in nostra presenza. Sulla prima c’era un etichetta con la scritta: David Ojstrakh (Mosca) e sulla seconda: Yehudi Menuhin (London) che erano allora insieme a Isaak Stern i più famosi e celebrati violinisti a livello mondiale.

Da notare che anche l’italiano Salvatore Accardo già nel 1942 possedeva un violino firmato Marino Capicchioni, uno dei 150 che, a quanto è dato sapere, già in quegli anni il liutaio sammarinese aveva realizzato. Marino Capicchioni è venuto meno il 19 ottobre 1977 a 85 anni.

Mario Capicchioni, figlio di Marino Capicchioni, nella sua bottega (foto Pruccoli)

Il figlio Mario, deceduto a 95 anni, ha seguito le orme del padre lavorando per decenni nella stessa bottega da liutaio dove il compianto Mario Botticelli ed io avevamo realizzato il nostro documentario.

Nel 1983, esattamente 40 anni fa, la Repubblica di San Marino ha inaugurato il monumento che la scultrice Marina Busignani Reffi ha dedicato a Marino Capicchioni per celebrarne la grandezza e che si intitola: “A M. Capicchioni liutaio”, è un omaggio all’arte del Maestro.

Edmo Vandi

Link:
https://www.youtube.com/watch?v=cYnbJ4lmrwg


https://www.sanmarinortv.sm/news/cultura-c6/genio-capicchioni-questa-sera-rtv-documentario-liutaio-sammarinese-a99869

https://fb.watch/n89Kt14dQn/

Il torneo dei bar riccionesi, dal 1966 al 1971 agonismo alle stelle

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Squadra del Bar “Piada d’Oro” di fine anni ’60. Da sinistra: Ottavio Fedeli, Pino Santini, Raul Poletto, Alfonso Giannini, Pasquinelli, Enrico Pasini, Remo Bartolucci, Agostino Zaghini (cap.). In basso “Papero” Morolli, Gianni Milani, Benedetti, Germano Meletti, X, X, (due rinforzi milanesi) e Jader Galli.

IL TORNEO DEI BAR RICCIONESI
Nel periodo dal 1966 al 1971 si disputò nel campo sportivo di viale Lazio l’agguerritissimo torneo dei bar riccionesi. Nel periodo primaverile ogni sabato pomeriggio e domenica mattina, gli spalti erano gremiti di accaniti tifosi.

Nel corso degli anni tanti i bar partecipanti, diversi col nome attual- mente cambiato o non più esistenti: Alba, Roby, dei Cigni, Latina, Grottino, Roma, Harry’s, Trento, 3 Moschettieri, City, Piada d’Oro, Italia, Portofino, Pino, Centrale.

Un torneo amatoriale dove il tifo era molto forte, tutte le squadre erano sostenute a gran voce e la rivalità era notevole.

Ogni volta che potevo seguivo con grande interesse questo torneo, al quale partecipavano anche giocatori da un passato glorioso o talenti “sprecati” che per svariati motivi non avevano fatto strada nel calcio professionistico.

Le partite erano spesso molto combattute e per gli arbitri non era per niente facile arrivare al triplice fischio finale.

Non mancavano episodi curiosi, come quella volta che a un portiere “nato stanco”, in pieno svolgimento di gioco portarono una sedia per potersi riposare ogni qualvolta l’azione si svolgeva lontano dalla propria porta.

Una formazione del Bar Trento: da sinistra, in piedi: Ricci G., Tomassini A., Tomassini T., Piccioni P.G., Righetti E., Fabbri D.; accosciati: Rastelli C., Bossoli S., Cardellini S., Pecci L., Stefanini S.

Oppure quando un tifoso di una squadra in largo vantaggio, passò davanti ad un gruppo di sostenitori avversari con un mangiadischi che a tutto volume suonava la famosa canzone di quei tempi “Bisogna saper perdere”.

Le finali solitamente si disputavano in notturna allo stadio comunale di via Forlimpopoli, inaugurato nel 1962. A quei tempi per alcuni anni era stata montata una tribuna coperta “Innocenti” con una capienza di un migliaio di posti e nelle finali del torneo dei bar era piena di tifosi.

Il regolamento prevedeva che in caso di parità la finale per il 1° e il 2° posto dovesse essere rigiocata, maliziosamente si diceva per motivi d’incasso.

In una di queste finali fu penalizzata dalle decisioni arbitrali la formazione giallo-nera del bar Trento che in netto vantaggio fu raggiunta sul pari dagli avversari.

Per protesta la squadra del quartiere Abissinia non si presentò alla ripetizione della finale e ai propri dirigenti, lungamente squalificati dall’UISP organizzatrice del torneo, venne un’idea geniale: costruire addirittura un campo sportivo per poi far nascere la lunga storia dell’ASAR.

Rudy Bacchini

“Baci da Riccione”: ma che bella serata!

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Non c’è esclamazione migliore per descrivere un evento che quest’anno ha davvero fatto il botto

Giovedì 1° giugno Piazzale San Martino ha rivissuto lo splendore, la leggerezza e la vitalità che negli anni ’60, anni non facili, ma che vivevano l’entusiasmo e l’ebbrezza della giovinezza e questa i ragazzi del Liceo Volta Fellini hanno saputo interpretare e ricreare nell’evento di fine anno scolastico dal titolo “Baci da Riccione”.

Le sezioni, moda, grafica e filmica del Liceo Fellini hanno potuto dare il meglio di sé e farsi conoscere per impegno e risultati. I ragazzi hanno poi pubblicizzato ed organizzato quanto necessario per raccogliere fondi per “Abbraccio senza confini” un progetto benefico, grazie al quale 22 bambini che vivono in contesti di povertà e guerra in diverse parti del mondo vengono da anni sostenuti negli studi scolastici.

Alle 19.00 parte una performance che narra lo shopping delle turiste (le ragazze del liceo) in vacanza a Riccione, passeggiata tra i negozi più di tendenza di Viale Ceccarini (complice il Consorzio del Viale), mentre i ragazzi si improvvisano registi e ne filmano volteggi e capricci mondani; poi la corsa in auto d’epoca (prestate per l’occasione da Veteran Car Club Lions) fino in Abissinia.

Nel bel piazzale San Martino arredato ed attrezzato dai ragazzi stessi improvvisatisi tecnici fonici ed audio, una folla di invitati, residenti e turisti dalle ore 21.00 ha seguito con piacevole sorpresa e curiosità tutte le fasi della manifestazione, allietata dalle musiche, dalle canzoni dell’epoca interpretate dalla appena nata band Trendy Threads. Qualche ora di prova e via sul palco con timore ma carichi di energia.

Baci da Riccione, con la sua sfilata di abiti ispirati alle mode ed al mood di quel periodo magico, abiti disegnati ed indossati dalle ragazze delle classi 5B e 5E, si è rivelta una manifestazione che ha saputo ammaliare tutti ed ha colto di sorpresa anche chi l’aveva concepita.

Complice la musica, l’incipit di “Una rotonda sul mare” di Fred Bongusto e l’atmosfera del dancing riprodotto sulla piazza illuminata da catene luminose e vestita anch’essa a festa, dove tra i tavoli, le sedie prese in prestito in un hotel dismesso dell’Abissinia e i ragazzi con cesti di rose, hanno sfilato le belle ragazze del liceo con i loro abiti estrosi e colorati, echeggianti un mondo che per una sera, per quella sera, le aveva viste protagoniste di scena indossare le vesti di modelle: quando la collaborazione è creazione.

La folla di persone ha seguito l’evento fino alla fase culminante della sfilata di moda, non avrebbe potuto godere di uno spettacolo tanto piacevole e ben riuscito se il prodotto non fosse stato risultato della partecipazione di tanti Consorzi e Comitati cittadini, privati cittadini, piccole ditte ed enti pubblici.

Un ringraziamento speciale a Roberto Corbelli, che dal primo momento a seguito tutte le fasi dell’evento, immaginandole ed organizzandone i dettagli. Un puzzle di impegni e responsabilità che avevano come obiettivo l’esaltazione della creatività giovanile in una cornice vintage, filtrata da ogni malinconia ed atta a recuperare la freschezza, la gioia di vivere, la bellezza di quegli irripetibili anni ’60.
Missione compiuta ragazzi! (Alessandra Prioli)

 

Maurizio Vanucci: la mia seconda vita grazie a mia moglie Giovanna

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Maurizio Vanucci e Giovanna Cursi

Ora con l’iniziativa “Due cuori un tandem”
si pedala per sostenere l’Aido

In loro la classica formula matrimoniale con la quale si promette di “essere sempre fedeli nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, amarsi e onorarsi tutti i giorni della vita” ha trovato pieno compimento. Maurizio Vanucci, 54 anni, noto albergatore riccionese alla guida dell’Hotel Rex, grazie al rene donatogli dalla moglie Giovanna Cursi, 49 anni, sta rivivendo una nuova vita, che ora con iniziative solidali cerca di far rivivere ad altre persone che si trovano nelle stesse condizioni. Spinti dall’amore reciproco e per il prossimo hanno lanciato l’iniziativa “Due cuori un tandem per Aido (Associazione Italiana Donatori Organi)”, che da inizio settembre, pedalando, li porterà a girare l’Italia, percorrendo ad anello 1.500 chilometri in circa 25 giorni.

L’hanno annunciato a una novantina di commensali nel corso di una cena benefica che gli ha permesso di devolvere all’Aido Emilia-Romagna il ricavato della serata: 3.580 euro al netto, senza trattenere alcuna spesa. A indurre Vanucci a fare il trapianto di un rene è stata una rara patologia, ereditata dalla madre, ma scoperta solo a 18 anni con una semplice ecografia. Si tratta del rene policistico autosomico dominante, che si presenta con la formazione di più cisti nei reni, soggetti a ingrossarsi e quindi a portare nel tempo l’insufficienza renale.

Per anni – racconta Vanucci – ho vissuto con lo spettro della dialisi, che mia mamma era stata costretta a fare per tredici anni. Per evitarla in tutto questo tempo sono stato attento alle diete, principalmente povere di proteine. Ho pure sperato costantemente nel farmaco mai arrivato, finché sono giunto a un livello tale di funzionalità renale al limite, da non poter più tramandare il trapianto.

Mia moglie, alla quale nel 2002 appena conosciuta ho parlato della mia malattia, ha dato subito disponibilità, dicendo che in caso di necessità mi avrebbe donato un rene. Così lo scorso 27 settembre a Padova mi sono sottoposto al trapianto, programmato, in quanto organo donato da vivente e anche compatibile, anche se, e questo è utile a sapersi, in alcuni casi dal 2018 il trapianto si può eseguire anche tra incompatibili, cosa che ancora tanti non sanno.

Con questo intervento è iniziata questa nostra seconda vita, io da trapiantato e mia moglie da donatrice. Devo dire che sono stato davvero fortunato. Ora lo sguardo si rivolge agli altri con “Due cuori un tandem”. “Con questa iniziativa – riprende Vanucci – intendiamo sensibilizzare più persone possibili alla donazione degli organi e raccogliere fondi pro Aido.
A proposito sulla piattaforma Rete del dono www.retedeldono.it abbiamo avviato una raccolta. Il viaggio, che ha ottenuto il patrocinio del Coni, partirà da Riccione per poi passare a Pescara, Termoli, Napoli, Roma e Grosseto e ritornare in riviera”.

“Previste cinque tappe in altrettante località dove, con i responsabili dell’associazione, incontreremo i sindaci, la stampa e alcuni campioni olimpici per diffondere il nostro messaggio e arrivare al cuore della gente. Dovremmo anche avere un collegamento giornaliero con una radio nazionale e dei testimonial”. Il pedalare per un così lungo tragitto dall’Adriatico al Tirreno non intimorisce affatto: “siamo da sempre viaggiatori, ciclisti e ultimamente anche ciclo viaggiatori” – ricorda Vanucci – .

“Il tandem che useremo ci è stato concesso a uso gratuito dal negozio Tecnobike di Riccione, che ha sposato in pieno questa causa. Il nostro viaggio autofinanziato va inteso come mezzo meccanico, ma anche come metafora di vita: ogni difficoltà insieme si affronta meglio. Non solo. Con questa avventura vorremmo far capire a tutti che si può fare dello sport anche dopo un trapianto di organi e pure con un solo rene”.

Da qui l’invito a seguire i social, Instagram e Facebook (pagina duecuoriuntandem), dove Vanucci e la Cursi interagiranno prima e durante il viaggio con foto, video e aneddoti. L’intera somma raccolta sarà devoluta ad Aido Emilia-Romagna per un progetto riguardante il trapianto di organi. Per sostenere l’associazione, Maurizio e Giovanna, invitano a fare una donazione e a condividere il link con parenti e amici.

Erminia “Mimma” Bologna, dagli zoccoli su misura al negozio di classe

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Mimma e Renato Cenci

Una storia lunga quasi ottant’anni.
Tra i clienti del negozio “Poker” anche Valter Chiari,
la Venier e Gloria Gaynor

Le calzature, da sempre eccellenza del “made in Romagna”, a Riccione hanno avuto un’antesignana in Erminia Bologna, “Mimma” per gli amici.

Fu lei, classe 1924, assieme al marito nell’immediato dopoguerra ad aprire il negozio di calzature in viale Dante, dove venivano prodotti gli zoccoli più blasonati dell’estate. Un’attività che, nata in un piccolo locale, nel tempo si è sviluppata fino a dare vita a uno dei più raffinati negozi del centro turistico, il Poker.

Mimma se n’è andata per sempre il 14 luglio 2022, a 98 anni, ma il suo senso d’imprenditorialità, che le fu riconosciuto dalla Confcommercio con l’assegnazione di una targa nella sala dell’Arengo di Rimini quale pioniera degli operatori di Riccione, continua a vivere nei suoi rampolli.

I miei genitori Mimma e Renato Cenci, fratello di Geo, aprirono il negozio subito dopo il passaggio del fronte, nel 1945, nel piccolissimo negozio qui di fronte al Poker, per l’esattezza sotto l’hotel Mazzoni, che ha poi lasciato spazio al condominio Alexander (dove c’era il supermercato Angelini) – racconta la figlia Maria Grazia Cenci -. Cominciavano a ritornare i primi turisti, a Riccione non c’era quasi niente, in viale Ceccarini solo poche attività tra le quali il grande emporio La Minerva e il calzolaio Berarducci. I miei genitori ebbero l’idea di produrre zoccoli su misura.

Le clienti passavano di mattina, mia mamma misurava lunghezza e fascia del piede e al ritorno dal mare le signore trovavano le loro calzature pronte. In particolare mamma cuciva le tomaie dello zoccolo, mentre mio padre le inchiodava”.
All’inizio gli articoli, in particolare le scarpe, venivano acquistate a Rimini, perché dopo la guerra non si trovava niente. “Mio padre – continua Maria Grazia – andava a fare gli acquisti in bicicletta, riusciva a portare fino a sedici scatole di calzature legate di qua e di là al manubrio.

Per non faticare pedalando, si attaccava ai camion, d’altra parte allora non c’era il traffico che c’è adesso. Con i soldi messi da parte a fine stagione comprò una Lambretta sulla quale riusciva a caricare fino a trenta paia di scarpe”. L’attività prendeva quota, tant’è che, come testimonia la Cenci “già allora gli imprenditori del settore come Pollini, Casadei e Rossi, venivano a trovarla. Soprattutto Pollini arrivava quando doveva fare i campionari, chiedeva come andava, quali prospettive c’erano”.

Quando l’albergo dove lavorava Mimma venne demolito, per lasciare spazio al condominio, l’attività fu trasferita dall’altra parte della strada, dai Mantani, dove si trova tuttora. Nel 1957 davanti al Savioli, allora frequentato da tantissimi personaggi, la Bologna col marito aprì anche il Poker, un elegante negozio in mezzo a tanti bazar, rimase attivo fino al 1969, poi chiuse e se ne conservò solo il marchio e la memoria di numerosi clienti di fama, come Walter Chiari e Paola Quattrini ai quali nel tempo, nell’altro negozio, si sono aggiunti Gloria Gaynor, Marina Ripa di Meana, Simona Izzo, Mara Venier e Roby Facchinetti dei Pooh, che per mostrare le scarpe che voleva, era entrato in vetrina.

Ma la Mimma rimase sempre in prima fila, così all’incirca fino a quando prese le redini Maria Grazia, ma fino a 91 anni, fatta la spesa, ogni mattina continuava a fare il suo giro in bicicletta, fermandosi poi in negozio. Nonostante l’attività, la nota operatrice amava stare in cucina e radunare le figlie, Maria Grazia e Paola e le loro famiglie a tavola, dove non mancavano mai le sue prelibate tagliatelle.

Nives Concolino

Sicurezza: il “Grande Fratello” si espande, telecamere in arrivo

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A Riccione nuove telecamere in chiave sicurezza e  divise in arrivo. In 49 al concorso per entrare in graduatoria come agenti di Polizia locale.

A Riccione la sicurezza si rinforza con l’arrivo di nuove telecamere e con l’assunzione di altri agenti della Polizia locale. In primo piano gli “occhi” del grande fratello. Sono
un centinaio quelli in dotazione da un capo all’altro della città, l’incremento previsto si aggira intorno al 20 per cento.

In programma l’ampliamento del sistema di sorveglianza in piazzale Curiel, punto di concentrazione per i ragazzi diretti nei locali notturni, altre telecamere sono in arrivo in altre zone, in particolare a sud. Saranno in funzione prima dell’estate.

I nuovi siti verranno identificati in tandem con i Carabinieri di Riccione. Nel frattempo, come conferma l’assessorato alla sicurezza, guidato da Oreste Capocasa (foto sopra): “Saranno attivati definitivamente tutti gli “occhi” che da una decina di siti sorvegliano la zona tra piazzale Azzarita e Marano”. Videosorveglianza annunciata anche nella rotatoria dell’ulivo, a San Lorenzo, all’incrocio tra l’omonima via e viale Veneto. Questo è il primo step.

Il secondo, come anticipato lo scorso novembre dall’amministrazione comunale nell’ambito del “Progetto di rigenerazione e sicurezza urbana”, finanziato in gran parte dalla Regione, prevede l’estensione del sistema di controllo con tre telecamere nella restante zona centrale di San Lorenzo, in particolare della piazza. Il corpo di Polizia locale di Riccione si rafforza con l’assunzione di dieci agenti. Attesi per maggio, avranno un contratto a tempo determinato, previste poi le procedure per le assunzioni definitive. Tante le richieste avan- zate dai cittadini sul fronte della sicurezza durante gli incontri della giunta nei quartieri. Le richieste raccolte, fanno sapere dal Comune: “Sono state trasmesse agli uffici competenti dell’assessorato e della Polizia locale. Di volta in volta saranno oggetto di attenzione”.

Ni.Co.