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Attilio Cenni e il suo sviscerato amore per Riccione. Tra sogni e progetti

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Tanti gli impegni imprenditoriali e politici.
Ultimo atto d’amore: la donazione delle sue cornee

Persona poliedrica, ironica, quanto un po’ folle, nobile negli atteggiamenti e capace d’incantare chiunque con il suo savoir faire, ma soprattutto mattatore e mente dotata di grande inventiva. Si presentava così il noto imprenditore e politico riccionese, Attilio Cenni, deceduto lo scorso 17 luglio, a circa un mese dal suo 74esimo compleanno per via di un male contro il quale ha combattuto inutilmente, senza però mai perdere quel suo innato entusiasmo per la vita trascorsa sempre con gioia e gaiezza anche danzando.

Difficile racchiudere il suo profilo, la sua personalità in una semplice pagina. Cenni era infatti un vulcano di idee, soprattutto per la sua Riccione, che desiderava fosse sempre all’avanguardia, unica, fucina di nuove tendenze. Attilio, figlio di Biagio Cenni, sindaco dal 22 novembre 1964 al 15 luglio 1975, era molto conosciuto non solo sul fronte dell’imprenditoria, ma anche della politica.

Proprio il suo lavoro da imprenditore l’ha reso popolare fin oltre i confini nazionali. Amante del mondo della notte, era stato socio d’importanti discoteche come la Baia Imperiale di Gabicce Monte e del Prince di Riccione, nonché precursore dei locali del Marano, già dagli anni ’90 ai tempi del Territorio Match Music.

Sempre a Riccione ha pure gestito un’importantissima azienda di beverage, mentre con la famiglia è stato a capo del Grand Hotel Des Bains, dove nel tempo ha accolto ministri e altre personalità, artisti e sportivi di primo piano, dalla Moratti alla Hunzicher, alle grandi squadre di calcio, fino a principi e facoltosi sceicchi arabi. C’era poi l’aspetto politico.

Per anni, infatti, Attilio è stato assessore alla Pubblica Istruzione e al Bilancio, condivisibili o meno le sue idee tenevano sempre banco in città. La politica era nel suo Dna, tanto da occuparsene sempre fino alle ultime elezioni amministrative, nel suo intimo nutriva l’idea di calcare le orme del padre come sindaco. Innamorato folle della sua Riccione, Cenni di buon mattino amava passeggiare in spiaggia. Scattava foto e registrava video che in diretta pubblicava sui social e inviava a 150 amiche.

Atilio Cenni con le figlie Maria, Elisa, Margherita, Valentina e Giulia.

Poi l’attività nel campo dell’associazionismo sempre per la sua amata città, per la quale aveva intrapreso anche un’iniziativa editoriale: la pubblicazione del prestigioso magazine “Riccione”. Nel 2019 con vari imprenditori aveva fatto parte del cartello pro Bonaccini . Tra i progetti in cantiere c’era l’Italia Polo Challenge 2023, che con 84 cavalli e 24 fantini professionisti in arrivo anche da Dubai, Francia, Svizzera e Austria, voleva realizzare in maggio al Marano.

Sua era stata anche l’idea di posare delle panchine panoramiche sulle dune per ammirare il mare d’inverno. Grande l’interesse anche per il porto che avrebbe voluto vedere già rinnovato. Cenni era persona generosa. Lo dimostra il suo ultimo atto d’amore: per volontà personale le sue cornee sono state espiantate per essere donate.

Rimarcano la sua generosità, le figlie, Elisa Valentina, Margherita e Giulia, avute con la prima moglie, Maria Grazia Tosi, anche lei figlia di un sindaco, Dante Tosi, nonché Maria, avuta con Patrizia Saitta, sua seconda moglie, tutte strette attorno a lui assieme ai generi Stefano Bollani e Simone Bruscia.

Per noi sorelle – commentano i suoi cinque “gioielli” – Attilio è stato un papà speciale che tanto si è prodigato per noi”. L’hanno rimarcato anche nel giorno dell’addio, alla presenza di numerosi amici, conoscenti, colleghi e dipendenti, che nella sala del consiglio comunale di Riccione, trasformata in camera ardente, hanno portato tante testimonianze, tra lo scorrere veloce di immagini che hanno raccontato lo spirito e la vita di Attilio.

di Nives Concolino

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