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Ti ricordi le magiche notti del Byblos?

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Le file infinite all’ingresso per l’apertura stagionale,
lo staff e i personaggi raccontati da Cinzia Garoia

Maggio era il mese in cui ci si preparava per l’apertura del Byblos, la meravigliosa villa bianca in stile mediterraneo immersa in un parco di pini e ulivi sulle colline riccionesi.
Di proprietà della famiglia Gennari, era gestita dai fratelli Jorg e Andreas, ma in sala non mancavano mai il patron Aldo seduto ad un tavolo con gli amici e la biondissima Monika, instancabile danzatrice.

Il patron Aldo e Monika.
A dx l’affascinante Grace Jones e Aldo.

Si aspettava la data d’inaugurazione con la stessa trepidazione di quella di un esame all’università, si lottava per essere tra i privilegiati ad avere l’invito e ci si rassegnava a far file chilometriche all’ingresso perchè in quella serata non si poteva mancare. Era l’evento vip che dichiarava ufficialmente iniziata l’estate e c’erano “tutti”.
Le ragazze più belle di Riccione vestite da red carpet, i DJ più acclamati del momento, i personaggi famosi dello show-biz e quell’atmosfera di festa elitaria che è rimasta impossibile da replicare. Una sera mentre mi trovavo al Makkaroni, storico locale di viale Dante progettato e creato da Giovanni Cenni, un amico mi chiese se volessi entrare a far parte di un gruppo di nuovi PR locali. In un attimo mi ritrovai catapultata dall’altra parte.
Erano gli anni ’90, golden age delle discoteche rivierasche, ma anche i più divertenti e spensierati della mia vita.


L’ebbrezza di quel nuovo ruolo, la voglia di ballare e chiacchierare ogni sera con centinaia di persone, le colazioni alle prime luci del mattino… era tutto così magico ed entusiasmante che non pesavano neppure il dolore alle caviglie dopo una nottata sui tacchi e le pochissime ore di sonno dormite. Le serate si succedevano sempre diverse tra loro, annoiarsi non era contemplato. La domenica si cenava con la musica live, il mercoledì si giocava come fossimo in un casinò, nel fine settimana tornava protagonista indiscussa l’house music e si ballava sfiniti aspettando il mitico ultimo pezzo, che tutti cantavamo a squarciagola all’alba (anche sotto la pioggia!).
In consolle, deejay resident: Massimo Lippoli, Uovo, Angelino, Sandro Russo, Andrea Frizza un giovanissimo Andrea Arcangeli e TBC. In piscina, tra piante e luci soffuse il regno di Stefano Malaisi e dei suoi tormentoni dance, scalette che quasi conoscevamo a memoria e diventavano la colonna sonora dell’estate. Poi c’erano le ballerine, creature ultraterrene dai fisici statuari che salivano sui cubi e facevano sognare chiunque le guardasse muoversi. Un’estate sbarcò un gruppo di argentine, bellezze mozzafiato che seminarono il panico tra noi comuni mortali. Era impossibile competere con l’avvenenza di queste sei ragazze immagine, loro spezzavano cuori e noi schiattavamo d’invidia.

Cinzia Garoia a destra con Antonella Apicella.

Per fortuna nei momenti critici c’era sempre qualche amico generoso che proponeva la “scannucciata” un’enorme boule contenente litri di cocktail, che arrivava a risollevare l’umore. Non so chi abbia inventato questo aggregante modo di bere, ma so per certo che in quegli anni ha vissuto il suo momento di maggior successo. Ricordo la voce squillante di Antonella Apicella (oggi moglie di Andreas) uno schianto di mora allora Pr diventata poi regina del bar, che gridava “scannucciamo?” coinvolgendo chiunque, anche sedicenti

Jovanotti.

astemi come Giancarlo Barletta (foto a sx), che non ho mai capito se bevesse davvero o facesse finta solo per non negarsi il piacere di stare in mezzo a tante donne.

 

 

 

Aldo Gennari, Nilo Gentili ex dir. Savioli Dancing e Fiorello.

Era una consuetudine veder arrivare Fiorello insieme a Paco, grande PR sempre abbronzato ed elegante, ma anche ritrovare Jovanotti (a lato), Saturnino, Cecchetto, Bonolis, Galeazzi, Abatantuono, Elenoire Casalegno, Michelle Hunziker e altri personaggi famosi del calcio e del basket come Sasha Danilovic.
Indimenticabile il conte Uberti Bona, cliente fedelissimo che atterrava con l’elicottero privato scortato da gorilla e ragazze favolose, ballava sui tavoli, offriva fiumi di champagne e ripartiva felice. All’entrata il massiccio William Casadei, una coda di riccioli biondi, pochi sorrisi ma sempre autentici e la capacità di chiudere con un NO secco, qualsiasi tentativo di corruzione.

Federico Tullio “Chicco”.
I ragazzi della security. Da sx.: Denis Zanotti, xx, Giuseppe Casadei, Luigi Zamponi, Devis Biordi, Marco De Gregorio, Raffaello Ragni, Loris Ermeti, Marco Tomassoni, (dietro Marco X)
In piscina nel privè. Al centro Andreas e Jorg insieme all’animazione.

Al bar tra gli altri, il re del freestyle Federico Tullio, per tutti “Chicco” con le sue mirabolanti acrobazie sempre abbinate ad un sorriso impeccabile. In sala Fabrizio Rella, altro codino storico, pazzo scatenato che volava tra i tavoli con energia impareggiabile, come anche l’inesauribile Floriano Semprini.


Infine le foto di Click: chi non è andato almeno una volta nel suo negozio in viale Ceccarini a ritirare fotografie stampate? Scorbutico e tabagista incallito, ti metteva tra le mani quei libroni pieni di provini e tu passavi ore a cercare il tuo scatto, curiosando e spettegolando su chiunque ti capitasse di riconoscere.
Dopo il Byblos arrivarono Villa delle rose, Pascià, Paradiso, Sofia… dieci anni spesi ad imparare come ci si relazioni con le persone, ad accoglierle sempre con il sorriso, a ricordare nomi, ma soprattutto a costruire legami, alcuni così solidi e sinceri che nel tempo si sono trasformati in amicizie fraterne.

L’indimenticabile Ferragosto 1989
Il tema dell’estate era “veri, falsi, copie e originali”. Fu così che da un’idea di Davide Nicoló nacque questa festa pazzesca che ancora tutti osannano: Il colore dei soldi. Avete presente una pioggia di banconote come quelle che si vedono nei film?

Dall’elicottero sopra la pista venne lanciata una montagna di dollari falsi, in mezzo ai quali si nascondeva l’equivalente di 3 milioni di lire in veri “one dollar”.
Fu uno spettacolo scenografico di grandissimo impatto visivo, un delirio di stupore, caccia ai soldi e adrenalina.
I più fortunati tornarono a casa con qualche manciata di dollari, gli altri con il ricordo di una serata che solo a ripensarci fa brillare gli occhi.

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