A Ferragosto del 1924 Riccione ospita presso lo Stadio Ceschina all’Abissinia la grande produzione lirica dell’Aida. Tra protagonisti e figuranti sono almeno in 1000 a salire sul palco. La rappresentazione venne però funestata dal maltempo.
Quella estiva 1924 doveva essere una stagione memorabile per i bagnanti amanti della lirica e un dolce ricordo da serbare per i riccionesi. Non tutto, però, si svolse secondo programma, colpevole il tempo che a memoria non si era visto così piovoso nel mese di agosto.
L’Organizzazione Ragazzini allestì allo Stadio Ceschina, in via San Martino, un’imponente arena per la rappresentazione dell’opera lirica Aida, di Giuseppe Verdi. Un grande allestimento scenico con mille comparse e un cast di interpreti di grande valore e un’orchestra con solisti della Scala, diretta dal Maestro Ravagnoli; e la straordinaria partecipazione del tenore Bernardo De Muro.
Ma la pioggia fu implacabile e lo spettacolo alla fine naufragò in un mare di contestazioni e di debiti. Il contributo di 5.000 lire del Comune fu una goccia in questa alluvione di spese. I riccionesi furono mobilitati in massa -adulti e bambini- per ricoprire i ruoli delle comparse. Probabilmente non tutti ricevettero il dovuto. Pur tuttavia restò loro un ricordo appassionato dall’aver partecipato ad un evento così importante. Le note della “marcia trionfale” risuonarono per molti anni nelle orecchie di molti, come un ricordo da custodire.
Dante Tosi