Che forza Duilio Pasini, indomabile 95 enne! Il segreto? Inimmaginabile. Il nonno del motociclista Mattia Pasini ricorda gli inizi dello sviluppo di San Lorenzo, la passione per il volo, gli attrezzi agricoli e meccanici che custodisce nella sua casa “museo”.
“Via Veneto una volta era via Coriano ed era completamente diversa. Ricordo quando negli anni ’40 decisi di costruire la mia casa, il viale nei giorni di pioggia si riempiva di fango. I bagni erano “pubblici”, non venivano neppure costruiti all’interno delle case, non esisteva una rete fognaria e neppure l’acqua corrente.”
Parte con un ricordo la chiacchierata con Duilio Pasini, classe 1925, 95 anni portati alla grande. Spirito vivace ed allegro, mente lucida, ossuto, fare spigliato. “Ho costruito
il pozzo nei primi anni ‘50 e tutti qui in zona se ne servivano.
LA PRIMA TV A SAN LORENZO
Ma il massimo è stato con la televisione, che soddisfazione! La nostra è stata la prima famiglia del viale a possederne una. E così la sera ci si incontrava per “la vegia”, un’abitudine scomparsa, era un momento d’incontro importante.”
PASINI E I TURISTI
Pasini stava bene ma una casa “alla marina” non era per forza ambita “uiera è mal de ma- don (c’era il male del mattone)” spiega Duilio “arrivava il turista e gli affittavi la casa per l’estate, così tu andavi a dormire in capanna; l’anno successivo il turista voleva mettere la
sua auto nella capanna e tu non avevi neppure un tetto sulla testa. Decisi allora di rimanere a “San Lurenzein”.
LE FAMIGLIE DI SAN LORENZO
Ricordo altre famiglie di quel periodo I Pumidor, i Centov, i Mingòn”. Interessato a tutte le innovazioni del tempo, ma con la passione/mania per la “raccolta” ed il desiderio di restituire alla vita anche solo per un giorno attrezzi e macchinari rotti o caduti in disuso.
IL COLLEZIONISMO
“Ho cominciato a collezionare oggetti a vent’anni” Il giardino, l’interno della casa, la soffitta, l’ampio garage ne sono colmi: pezzi meccanici, che ripercorrono gli interessi e l’attività lavorativa della lunga vita di questo vispo signore, che scherzosamente si autodefinisce “un pezzo di questo museo”.
Da contadino, quale era di famiglia, ha poi imparato a fare il falegname, il meccanico e tanto altro, rivelando da sempre una vitalità incredibile. Gli attrezzi agricoli e meccanici che lo circondano, sono un’ inesauribile risorsa di pezzi da ricambio “I meccanici della zona e non solo, se non trovano quello di cui hanno bisogno, si rivolgono a me, qui si trova tutto, qui c’è di tutto”.
Ed è così. Carri, carrette, biciclette e go-kart, tubi, bulloni di ogni dimensione, tavoli, tavolini e sedie, auto d’epoca, motori e motocicli, macchine da scrivere, radio e televisori. Per ognuno di questi pezzi c’è nel cuore di Duilio ancora la possibilità di tornare in vita/ uso almeno per un paio d’ore.
LE MOTO
Appeso in un angolo del garage la mini moto utilizzata da Valentino Rossi ancora bambino ed il go kart con cui Marco Simoncelli da piccolo correva insieme a suo nipote, il centauro riccionese Mattia Pasini. “Non ho mai avuto la passione per le corse in moto, mio figlio Fabio, il padre di Mattia, era molto dotato, forse sarebbe stato anche più bravo di Mattia, ma non l’ho sostenuto in quella sua passione”. Un briciolo di rammarico traspare? Chissà.
“A me è sempre piaciuto volare, ho un piccolo aeroplano, un iper leggero e nei fine settimana, quando il tempo lo permette, insieme ad un altro pilota ancora mi dedico a questa passione che coltivo da sempre e che ho trasmesso ad Andrea, uno dei miei nipoti.” Andrea seduto al suo fianco annuisce, orgoglioso del nonno come tutta la famiglia che in rispettoso silenzio ascolta.
LA FAMIGLIA

Tra i Pasini di Viale Veneto, manca solo la nonna Adriana, faceva la “pantalonaia”. Era lei che incitava il giovane Mattia Pasini “Vai piano Mattia ……. e vinci!” Dalla sua scomparsa il signor Duilio vive da solo ed è costretto a fare ciò che non ha mai amato fare: rifarsi il letto la mattina! “Mio padre è sempre impegnato, lavora qui nel garage e ripara tutto ciò che gli viene portato, la sua giornata è piena di interessi e persone”, ci svela il figlio Fabio “a marzo neppure il Covid lo ha per fortuna fermato, ha uno spirito incredibile. Se lo venite a trovare in mezzo alla settimana non lo riconoscereste neppure: nero d’olio dalla testa ai piedi, impegnato a riparare, fare e disfare.
Duilio dritto come un fuso, si muove velocemente tra le pile di cose.
Il segreto di tanta longevità e benessere? Pasini ci sorprende ancora. Lo sportello del frigorifero di cucina si apre ed è stracolmo di bottiglie di Coca Cola, “La bevo regolarmente da trent’anni” sorride rispondendo al nostro stupore. Si prende gioco di noi? Se non ci cre- dete andate a chiederglielo mentre è in volo con il suo piccolo aeroplano.
Alessandra Prioli