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Teresa Torroni Leardini, la signora dell’Hotel Lungomare

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Teresa Torroni Leardini, la signora dell’Hotel Lungomare ci ha lasciato pochi giorni prima del Natale 2020. Famiglia e lavoro, fatica tanta, nessuna distrazione per costruire qualcosa di grande…

“Ci sono persone grandi come montagne che l’occhio umano non riesce a catturare. In questi rari casi non servono gli occhi ma il cuore, e la fede solida come la roccia, la stessa speranza in Dio e nella vita che ha mosso i passi terreni di maria Teresa Torroni, vedova Leardini”. La racconta così chi l’ha conosciuta e amata. Una storia, quella di Teresa, apparentemente simile a quella di centinaia di altre donne che hanno edificato la riviera romagnola.

Famiglia e lavoro, fatica tanta, nessuna distrazione. Teresa Torroni se n’è andata a 86 anni pochi giorni prima di Natale. L’ha fatto in punta di piedi, attenta a non disturbare, ma il rumore creato da questo vuoto è stato enorme. Con il marito Domenico Leardini, perso quando era poco più che quarantenne, Teresa getta le fondamenta del gruppo destinato a diventare una delle punte di diamante dell’accoglienza riccionese.

Lo “tira avanti”, crescendo nel frattempo i cinque figli, gestendo l’albergo di famiglia con l’amore e la severità che si mettono nelle cose che contano. Sorella di don Alberto Torroni, la “signora”, come la chiamano tutti, dell’hotel Lungomare non si risparmia mai. Come madre, come imprenditrice, come donna di fede. Non c’è tempo per altro, ma solo per gli altri. Così, quando la cucina dell’albergo chiude, lei si precipita ad assistere gli anziani di una casa di riposo.

E’ presidente dell’Azione Cattolica di Riccione, volontaria discreta, madre esemplare e nonna dolcissima. Chi le è stato accanto negli ultimi giorni, racconta di averle sentito pronunciare una sola parola: “Grazie”. Per l’ultimo saluto, nella chiesa Mater Admirabilis, una folla di nipoti e bisnipoti le era accanto. Bambini e giovani che hanno voluto congedarsi da quella nonna capace di realizzare, in silenzio, un’opera gigantesca. Una montagna d’amore.

Nives Concolino

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