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Gino Tomassini “Pirulèin”: il porto di Riccione ed il mare la sua casa

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Gino Tomassini “Pirulèin” autentico personaggio del porto e della marina riccionese. Il primo nato di Riccione nel 1922 e all’età di 12 anni già per mare.

Tra i personaggi più carismatici della Riccione del Porto vi è senza dubbio Gino Tomassini, per tutti “Pirulèin”, scomparso il 2 aprile del 2011 alla soglia degli 89 anni.

IL PRIMO NATO DI RICCIONE
Nato da parto gemellare (la sorella Gina é scomparsa nel 1991) il 19 ottobre 1922, ha legato indissolubilmente tale avvenimento alla storia della sua città. Il fatto di essere venuto alla luce lo stesso giorno che vide la proclamazione dell’autonomia amministrativa di Riccione, finalmente emancipato da Rimini dopo annose proteste e una sorta di insurrezione che poco mancò spargesse sangue, ne ha sancito il diritto di essere il nato “numero uno” nella Perla verde.

L’INFANZIA DI GINO AL PORTO
Il primo respiro di Gino è stato rafforzato dall’aria marina, visto che la casetta dei suoi genitori si affacciava sul porto canale e la salsedine lo ha “alimentato”per il resto della sua esistenza. Figlio di Augusto, esperto pescatore, si è cibato, sin dall’adolescenza, dei racconti dei marinai che solcavano l’Amarissimo.

L’attrazione per quello spazio in eterno movimento, che solo la misteriosa riga blù divideva dal cielo, creava in Gino tali irrefrenabili desideri di avventure da spingerlo a nascondersi, ad ogni situazione a lui favorevole, nella barca del babbo per saltare fuori solo al largo. Giorni tristi furono quelli seguenti il naufragio della “Bruna”, la motobarca dei fratelli Tomassini- Augusto e Secondo (padre e zio di Gino)- considerata l’ammiraglia della marineria riccionese. Mentre il primo si salvò per non essere tra i membri dell’equipaggio, l’altro perì coi quattro compagni di pesca nella terribile tempesta che squarciò la notte del 17 gennaio 1929. Gino ne fu alquanto scosso ma, pur patendo le pene dell’inferno, non rinunciò al sogno di andare per mare.

A 12 ANNI GIA’ IN MARE
All’età di 12 anni Gino coronò le sue aspirazioni imbarcandosi sui pescherec- ci e sulle vongolare. Da bravo “murè” si adattò a fare tutto assimilando ogni sfumatura di una vita dura che “doveva” diventare la “sua”vita. Grazie alla innata disponibilità e a una buona dose di simpatia divenne la mascotte del porto e ben presto dalle semplici mansioni del pulire sopra e sotto coperta “duvrand sèsula e scuèta” (adoperando paletta e scopetta) , passò all’“armacè al rède” (rammendare le reti), “ciarnì e pès” (se-lezionare il pesce) e “priparè e brudèt” (preparare il brodetto). Quest’ultima “incombenza” divenne una sua specialità, invitando così gli amici a casa per gustarlo, accompagnandolo con del buon vino e con gustose storie di mare.

SUL CUTTER FORTUNA E SCIROCCO
A 18 anni era ormai un bravo marinaio e Renzo Ceschina del Grand Hotel gli affidò la guida del cutter “Fortuna”. Negli anni ‘50 diviene proprietario dello “Scirocco” e porta i turisti in gita per un bagno al largo o per ammirare il promontorio di Gabicce. Nel frattempo la casetta sul porto canale si trasforma dapprima in “Vitto e alloggio” poi in albergo Marilena e, tan- to per non restare inoperoso, comincia ad ospitare nel periodo invernale l’organizzazione di numerose cene a sfondo benefico, coadiuvato dalla pimpante moglie Albina e dai generosi figli Marilena, Daniele e Mirco.

5 aprile 2008 Inaugurazione alla rotatoria Geo Cenci del monumento in ricordo del naufragio dell’imbarcazione “Bruna” avvenuto il 17 gennaio del 1929.

Ed è in una di queste meritorie occasioni che in Gino s’accende la lampadina per un duraturo ricordo del naufragio della “Bruna”. Si fa ideatore e promotore del posizio- namento di un modellino della prua della sfortunata motobarca nell’aiuola a fianco della rotonda “Geo Cenci” al cui centro spicca una vela che riporta i colori originali dell’amato scafo. Quel 5 aprile 2008, alla presenza di autorità e amici, fu un giorno di gioia che attenuò l’amarezza di una tragedia in un uomo sempre corretto, misurato nelle parole, con spiccata serenità di giudizio e sconfinato amore per il mare.

GLM

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