L’Hotel Amati ad inizio ‘900 era una delle strutture più importanti con le sue 80 camere e i tre piani.
Sulle “ceneri” della modesta costruzione che nel 1874 si pregiava del titolo di Hotel nasce un nuovo esercizio per ospitare i turisti.
Era il 1901 l’Hotel Amati, «dotato dei migliori conforti», sorgeva all’altezza dell’incrocio con l’attuale Via Ippolito Nievo ed era lievemente rientrato rispetto al percorso di Viale Viola (poi Ceccarini). Aveva ottanta camere e si sviluppava su tre piani. Offriva «a tenui prezzi un lieto soggiorno, dando il comodo di poter godere della vicina Rimini con un breve viaggio e una tenuissima spesa».
Davanti all’albergo, dirimpetto a Viale Viola, c’era un ampio giardino con bar, birreria, bigliardo, pista da ballo e skating ring, ristorante ed altre attrazioni per far trascorrere agli ospiti giornate in serena allegria.
L’ALBERGO META DI VISITE DEI RICCIONESI
L’albergo lasciò a bocca aperta i Riccionesi che spesso andavano in gruppo a visitarlo. Venivano affabilmente accolti dal proprietario che faceva loro da cicerone e li guidava tra corridoi e camere.
La visita, ogni volta, si concludeva in fondo ai corridoi dove erano stati installati i locali che rappresentavano la meraviglia delle meraviglie: i bagni.