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I vetturiali a Riccione: Cecchini, Saponi, Conti, Rinaldi, Pecci, Palazzi, Pini…

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I vettoriali a Riccione per anni sono stati elemento di attrazione turistica. Indimenticabili poi le corse nel mitico Hangar all’Abissinia.

Le carrozze a cavallo erano all’epoca il mezzo di trasporto pubblico quasi esclusivo anche se all’orizzonte si profilavano, temibili concorrenti, i taxi. I villeggianti che non avevano “cabriolet” propri le usavano per spostarsi all’interno della colonia bagnanti e per gita in campagna e paesi vicini.

I VETTURIALI DI RICCIONE

I vetturiali erano una “corporazione” importante ed agguerrita la quale divideva la sua attività in due parti distinte: l’estate facevano i vetturiali e l’altra parte dell’anno il birrocciai per trasporti promiscui e di ghiaie raccolte dall’alveo del fiume Conca.

Nell’anno 1922 il gruppo dei vettoriali di Riccione era forte di 20 dischi autorizzati: Brioli Emilio, Pini Marino, Cecchini Amilcare(in foto), Saponi Ciro (in foto), Conti Primo 1, Conti Primo 2, Fuzzi Alessio, Rinaldi Mauro, Pasolini Torquato, Polverelli Felice, Pecci Primo, Galassi Pio, Palazzi Isaia, Tonini Andrea, Fabbri Matteo, Saponi Francesco, Bertozzi Cesare, Pecci Secondo, Pini Vittorio, Giovagnoli Antonio.

Ciro Saponi davanti alla stazione, sul lato mare, oltre i binari. Fu poi il figlio Novario Saponi a portare avanti la tradizione di famiglia di vetturiali a Riccione.

LE SFIDE DEI VETTURINI  AL MITICO HANGAR

Wilson Cecchini
Carlo Cecchini

Negli anni “50” i vetturini si sfidavano con i loro cavalli in imperdibili corse al trotto che si svolgevano nel “mitico” Hangar in zona Abissinia a cui si accedeva da viale San Martino e la cui pista era tracciata dove ora vi sono i campi da calcio dell’ ASAR. Queste manifestazioni raccoglievano un gran numero di persone ed erano gare tiratissime.

FERRAGOSTO CON I FIORI
Durante il boom turistico degli anni ’60 e a seguire il giro in carrozzella a Riccione era quasi imperdibile. A Ferragosto i convogli venivano addobbati con i fiori per la giornata di festa. Succedeva spesso che i vetturini, in attesa di una corsa, sostassero davanti alla stazione i famigliari portassero loro il pranzo.

Epimaco Pozzi “Murlèin” con la fidata cavalla Renata

LA GELOSIA DELLA TINA
Tra le storie colorite di questa categorie la gelosia della signora Tina, moglie  di Romeo Rinaldi detto Lôs. Tina spesso seguiva in bicicletta perché non solo suo marito aveva la carrozza più bella di Riccione, ma era solito trasportare delle belle prosperose straniere. E così il giro turistico in carrozzella aveva anche la scorta: la Tina, sempre bella con il suo rossetto e con i lunghi capelli raccolti al seguito del marito.

Riccione 1985 – Carrozze in attesa di una corsa davanti al Palazzo del Turismo.

 

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