L’Anna “dal punture” una figura conosciutissima all’Abissinia perché per tantissimi punto di riferimento in caso di necessità. Donna volitiva, sempre in bicicletta e puntuale con l’appuntamento per l’iniezione.
Da quando l’Anna se ne è andata per sempre (2008 n.d.r.) … all’Abissinia manca “qualcosa”. Manca la figura eretta di una signora discreta e affabile che con la sua bicicletta percorreva le strade del quartiere per andare a fare le iniezioni “al punture”; con la sua borsa colma di semplici ed insostituibili strumenti in equilibrio sul manubrio, fedele compagna di oltre quarant’anni di professione.
Il brusco freddo dell’inverno o l’opprimente afa estiva non l’hanno mai fermata, magari entrava nelle case trafelata ma mai in ritardo, la puntualità era dei suoi saldi principi. E non lesinava parole di conforto e di incoraggiamento ai più sofferenti. Sapeva ascoltare e la serenità del suo volto era per loro ben più di un semplice sollievo. Tutti le erano affezionati.
Nell’ultimo periodo di vita, si è poi goduta un meritato riposo, eppure, quando i figli andavano a trovarla non riusciva a frenare un poco di nostalgia e guardando dalla finestra i pochi passanti se ne usciva immancabilmente con: “L’Abisinia d’inverne l’è un murtorie!”.
L’Anna è stata una donna di carattere forte, non si è mai fatta soverchiare dalle difficoltà della vita, che ha affrontato col suo Adolfo con decisione, ricca di generosità ed onestà.
E con una punta di fierezza esclamava: “Quatre fiul… ai avém crisù e ai avém fat studì tòt quatre!”. Così la ricordano, con un pizzico di emozione, i quattro figli Mignani: Lea, Maurizio, Mariolina e Giovanni.
GLM