Dopo la guerra è tanta la voglia di spensieratezza ma i quattrini pochi. Così per ballare anche a Riccione in tantissimi andavano alla Casa del Popolo dove erano tantissime le feste ed i veglioni in programma per rendere sostenibile economicamente la sua apertura.
Si ballava alla Casa del Fascio di Riccione prima della guerra, si ballava al Fronte della Gioventu, l’organizzazione giovanile del PCI. E’ quanto emerge fogliando le pagine di “Dalla Maison du Peuple alle Cooperative Case del Popolo” di Rodolfo Francesconi dove sono tante le testimonianze raccolte. “Era l’unico posto dove si poteva ballare” ricorda Zenobio Troni nel periodo in cui lui e Chiaffredo Troni ne erano amministratori. La tradizione del ballo a ballare poi è proseguita nella nuova Casa del Popolo inaugurata nel 1975. C’era “Il veglione del Garofano Rosso” organizzato dal PSI, il Veglione Rosso del PCI, il “Veglione degli Sposi” o della “Famiglia” organizzato dalla Casa del Popolo, il “Veglione dei Fans”, il “Veglione della Gioventù” con l’elezione di Miss Gioventù, organizzato dalla FGCI e poi il “Veglione di Carnevale” e il “Veglione di Fine Anno”.
Ma non è finita, si ballava anche l’8 marzo con la Festa della Donna, il 25 Aprile e il 1 Maggio e poi c’erano le feste per il tesseramento. E’ chiaro la Casa del Popolo si manteneva con gli eventi dedicati al ballo. “Eravamo pieni di debiti per i lavori di ammodernamento” precisa Romano Battistini nel volume pubblicato nel 2003 “e se il ballo non fosse andato bene avremmo rischiato parecchio. Erano feste popolari con un bar all’interno ma c’era chi portava vino e ciambella da casa. Spesso i pesaresi venivano a fare casino e noi eravamo impreparati e molte volte dovemmo chiamare la forza pubblica. Alle feste c’era sempre tantissima gente, venivano anche i fotografi mi ricordo anche di Pico.
Anche i riccionesi erano piuttosto agitati” precisa Marzio Lotti “soprattutto quelli di palazoun” e la “Banda del Wampiro” che alimentavano le tensioni e le rivalità tra riccionesi e pesaresi sempre innescate per le ragazze”.
Tagliava corto nel libro anche Gualtiero Masi “Abbiamo fatto molte feste perché dovevamo incassare per pagare i debiti. Ai partiti facevamo pagare un affitto quasi simbolico e alle nostre feste venivano praticamente tutti, si diceva “Andiamo al popolo!”.
Per qualche anno Raffaele Casadei ha gestito il bar all’interno della Casa del Popolo “Veniva gente con pochi soldi da spendere. L’ingresso costava nel 1965 120 Lire e le donne la sera non pagavano e vi era compresa la consumazione. L’anno successivo il biglietto fu portato a 150 lire e dopo tre anni a 230 lire. Era un prezzo politico, molto al di sotto della media degli altri locali”.
Edmo Vandi per diciassette inverni è stato direttore di sala e precisa “Accompagnavo la gente ai tavoli e presentavo le serate. Organizzavo anche il concorso di bellezza Miss Gioventù Casa del Popolo poi mi capitava di intervenire per sedare le risse, in estate facevo lo stesso lavoro nei dancing dove non c’erano i buttafuori quindi era piuttosto pericoloso”.
Nella sala da ballo della Casa del Popolo si sono esibiti personaggi famosi come Al Bano, Don Backi, Giorgio Gaber, Sergio Vianello, Jonny Dorelli, Caterina Caselli, Patty Pravo, Gianni Morandi, Maria Sannia, e i complessi Rossi e i Boys, I Ribelli, Hengel Gualdi, Vincenti, Crazy Boys, O Malatestiani, I Poeti, I Fans, I Paladini, Casadei, Oleandri, l’Orchestra Rossi, Baiardi e tanti altri.
Dal 1968 al 1971 le Case del Popolo divennero scenario spesso per spettacoli teatrali, Dario Fò andò in scena l’11 novembre del 1968 con il prezzo d’ingresso di 1500 Lire!Poi La Casa del Popolo si trasformò in Maxi Club e successivamente Il Punto Club fino al 1988 anno in cui la società privata lasciò il locale in quanto l’attività da ballo necessitava della piena disponibilità del locale, cosa non fattibile per l’attività sindacale, politica e le tante iniziative dell’Amministrazione comunale al suo interno.
Da qui le altre esperienze teatrali-musicali con il locale Casbah su iniziativa dell’Ass. alla Cultura Daniele Fabbri e poi nel 1996 con Massimo Masini Sindaco si arriva al Teatro del Mare, fino ai nostri giorni con lo Spazio Tondelli.