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Riccionesi di Castelnuovo:Banci, Bartolini, Cecchini, Pierani, Quadrelli, Codovilli…

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Banci, Bartolini, Cecchini, Pierani, Quadrelli, Codovilli sono tutte famiglie riccionesi arrivate da Castelnuovo, piccolo borgo di Auditore a cavallo tra la Romagna e le Marche.

C’era una volta un bellissimo posto di nome Castelnuovo… Sino ai primi anni ’50 il piccolo borgo medioevale al confine tra Romagna e Marche (la chiesa, una trentina di case all’interno, e tante disseminate li attorno), ancora palpitava di vita. Anche se nel censimento del 1950 il numero di residenti ammontava ancora a 570, entro pochi anni la maggior parte delle famiglie che sino ad allora avevano vissuto di agricoltura si spostarono, sulla scia del boom economico, verso il mare, e principalmente nella vicina Riccione.

LE FAMIGLIE RICCIONESI DI CASTELNUOVO
Riccionesi, infatti, si sentono ora i componenti dei tanti nuclei familiari di lì originari (Banci, Bartolini, Cecchini, Pierani, Quadrelli, Codovilli…) emigrati dal paese natale del quale ne conservano il valore delle memorie del piccolo borgo che fa parte del Comune di Auditore.

“Castelnuovo era un borgo importante, c’era la scuola elementare, la chiesa, un ambulatorio medico, negozi – racconta la riccionese Gina Codovilli che lì ha vissuto sino a dieci anni – e rappresentava il centro per tutte le frazioncine che gli gravitavano attorno. Lo sviluppo turistico dei comuni a mare, di Riccione specialmente, invogliò praticamente tutti ad allontanarsi in cerca di miglior occupazione; ma non dimentichiamo che al tempo Castenuovo non disponeva dei servizi pubblici che permet- tono la civile sopravvivenza di una comunità, per la realizzazione dei quali il Comune non fece mai nulla: non c’era la luce elettrica e usavamo i lumi a petrolio, l’acqua la prendavamo al pozzo con l’orcio, per scaldarci ci arrangiavamo con camini e stufe a legna, e non c’erano strade facilmente percorribili.

LA SCELTA DI ABBANDONARE CASTELNUOVO
Che si poteva fare, se non andarsene alla ricerca di un miglior benessere?!” Le abitazioni restarono abbandonate a se stesse, oltre che dal Comune, ma anche (tranne rare eccezioni) dai suoi proprietari che, impegnati altrove, forse non ritennero quanto fosse importante salvaguardare non solo i propri beni … ma le proprie radici. “Le nostre case adesso sono ormai distrutte, ma a Castelnuovo c’è il cimitero, e i nostri antenati sono ancora lì.”

Maria Grazia Tosi

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