Addio al supernonno Serafino Bologna di 107 anni. Grande amante del ballo, valzer e tango “la cosa più bella della mia vita”, amava dire. E’ stato un gran lavoratore.
Riccione ha perso il suo supernonno, il più anziano della città. Serafino Bologna, 107 anni compiuti l’11 febbraio, è volato in cielo venerdì mattina. Nonostante la veneranda età, era ancora in ottima forma, camminava senza l’ausilio del bastone e manteneva una memoria di ferro. Poi all’improvviso una settimana fa è subentrata un’insufficienza cardiaca e lievemente anche renale, problema che sembrava superato, ma come racconta il figlio Paolo, nel giorno in cui si profilavano le dimissioni dall’ospedale, nonno Serafino è deceduto.
Grande amante del ballo, valzer e tango “la cosa più bella della mia vita”, amava dire, è stato un gran lavoratore. Dopo aver fatto il tornitore a Rieti, ha lavorato a Bologna alla Ducati, finché dopo i bombardamenti è tornato a Riccione. Le case distrutte da bombe e cannonate erano tutte da ricostruire, così si messo a fare l’imbianchino e il verniciatore.
Per dieci anni ha lavorato anche per la fabbrica Calza e Manzi, che produceva letti a Riccione Paese. Tra un lavoro e l’altro ha trovato tempo anche per impegnarsi in politica. Attento ai temi di attualità, ha continuato a leggere il giornale e a recarsi
alle urne per le votazioni.
Per il resto, nella residenza Pullé, dove viveva da un po’ di tempo, guardava la tv, andava a fare le passeggiate e chiacchierava tanto con gli amici. Si sentiva felice, tanto da esclamare: “Credo che Cristo mi abbia concesso un po’ di fortuna in tutto!”.
Le esequie di Bologna, che lascia i figli Gian Franco e Paolo, cinque nipoti, Paola, Gianluca, Maurizio, Virginia e Veronica e un pronipote, Eduardo, si sono tenute nella chiesa di San Martino in viale Diaz.