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Il Conte Guarini e i custodi del Politeama “Nirigua”

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Riccione deve il suo successo turistico anche alla presenza di diversi parchi divertimento. Il Conte Guarini è stato il pioniere del settore nella nostra città con il suo Politeama “Nirigua”.

IL CONTE GUARINI

Il Conte Guarini era un Nobile con grandi velleità imprenditoriali. Nel decennio che seguì la fine della prima Guerra Mondiale, Riccione si era popolato di un turismo gentilizio rappre- sentato anche da molti rappresentanti della nobiltà Austro-Ungarica.

Il Conte Guarini confortato da cotanta atmosfera votata alla pace e alla felicità ritrovata, pensò di imbarcarsi in un’avventura che purtroppo non ebbe la fine da lui sperata.

Pensò di realizzare un Politeama da chiamare con un anagramma del proprio cognome: “Nirigua”. Il progetto prevedeva l’occupazione di uno spazio che andava dalla spiaggia all’attuale Viale Gramsci (zona dove poi sorse il Dancing Florida).

UNA PARTENZA TRA LE POLEMICHE

I primi sintomi negativi vennero dai riccionesi, contrari in primis all’occupazione di quel tratto di spiaggia negato alla balneazione e in più richiedenti la volontà di poter decidere del tipo di strutture di cui dotare la città.

Ma il pervicace Conte Guarini non si lasciò impressionare e diede vita ad un elegante impianto che prevedeva una platea per oltre un migliaio di spettatori, un vasto teatro ma anche attrezzature sportive, giochi di spiaggia, negozi ed anche un settore coperto.

I CUSTODI DEL NIRIGUA

Il Conte Guarini pensò anche ad una elegante palazzina in legno per ospitare la coppia di custodi che si chiamavano Virgilio e Lucia …ed erano i miei genitori. Avevano un figlio di due anni, Adriano e dopo un anno, proprio in quella pa- lazzina nacque il loro secondo figlio che chiamarono Arvedo dal nome di un famoso artista operante in quel periodo nel teatro che tenne a battesimo il piccolo riccionese. (Arvedo fu poi soprannominato Osvaldo in quanto quel nome era troppo difficile da ricordare).

Mio padre mi raccontò le novità di quella stagione che vide, tra l’altro, per la prima volta esibirsi artisti di colore, ballerini e cantanti, provenienti direttamente dagli Stati Uniti, spesso di malumore a causa delle difficoltà finanziarie che li vedevano coinvolti dall’insuccesso dell’intero progetto.

IL TRAMONTO DEL NIRIGUA

Il tutto durò un paio d’anni, poi ci fu il fallimento e lo smantellamento dell’intera struttura con la svendita di arredi e di tutto quanto era commerciabile. Svanì quindi così il sogno del Conte Guarini, coinvolto in una falsa euforia da dopoguerra, che aveva fatto fiorire un turismo di tipo gentilizio esauritosi con la crisi che finì per favorire la nascita del ventennio fascista.

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