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Irmo Barilari, il tipografo di poche parole

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Il ricordo datato 1974 di Albo Casadei del tipografo Irmo Barilari, riccionese doc e in attività fin da metà degli anni ’20. Partì con una piccola pedalino funzionante come tipografia e divenne un punto di riferimento.

Dalla scrivania di Bubi Barilari, in tipografia, guardando un po’ in alto, a destra, c’è la foto gigante di un uomo avvolto nella tradizionale «caparéla» rimasta per sessant’annì la sua divisa. E’ l’ottantaquattrenne Irmo (padre di Bubi), tipografo.

Esordì nel lavoro – come portalettere… Poi, cinquant’anni fa prelevò dal riminese Bertozzi una piccola pedalina funzionante come tipografia estiva senza pretese, che Irmo, trasformò subito in attivissima azienda annua. Il commercio per il quale aveva una certa predisposizione lo pose sulla buona strada degli affari, tanto che rinunciò a fare il portalettere. Con l’esperienza del primo impiego e con quella del tipografo egli era una specie di depositano dei segreti di tutta la città, che allora filava col vento in poppa. Sapeva tutto di tutti.

Riteniamo doveroso aprire una parentesi, per indicare che, sin dall’inizio, e senza interruzione, lo aiutò un ragazzino di 13 anni: Berto Magnani detto «Bistéca» il quale, ora sessantatreenne, col suo mezzo secolo di fedeltà è un raro esempio di devozione alla stessa ditta e allo stesso lavoro: quello del proto.

Irmo non è mai stato gran parolaio. Il numero delle sue parole era limitato all’indispensabile per farsi capire.

Esprimeva i suoi punti di vista e i suoi giudizi nella maniera più breve e concisa, mantenendosi sempre fuori dal pettegolezzo. Oggi la sua consistenza patrimoniale ancora più che ottima è sana. Ebbe, in particolare, due grandi amici, nei negozi dei quali si recava a scambiare visite in tutte le stagioni: d’inverno avvolto nella «caparéla» e a mezza stagione, nei giorni di furiano, quando il mare penetra nei bronchi, con la giacca infilata in modo che I bottoni scendessero lungo la schiena. I due grandi amici erano: Eugenio Piani negoziante e il Dr. Arnaldo Passerini farmacista.

Riccione 1974 – Albo Casadei

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