L’Ospizio Bresciano negli anni si sviluppo fino a diventare oggi il padiglione centrale di Riccione Terme. Un turismo del benessere partito a fine ‘800 e che oggi poggia sulle qualità benefiche dell'”aqua cioca”.
DA OSPIZIO MANCINI A OSPIZIO BRESCIANO
Il turismo a Riccione deve il suo inizio in modo particolare alle caratteristiche di salubrità del clima marino. Intorno ai suoi benefici si sviluppo una crescente domanda partita a fine ‘800 con i bambini affetti da scrofolosi che sempre di più arrivavano a Riccione. Nacquero così diversi ospizi marini, addirittura dal 1877 ne sorsero ben dieci. Tra questi anche l’ Ospizio Mancini, costruito nel 1895 dal maestro muratore Ferdinando Mancini a sud della Fossa Rio Pedroso e poi ampliato nel 1904. divenuto Ospizio Barellai che crollò durante il terremoto del 1916. Venne poi ricostruito fornendo complessivamente 280 posti letto con la gestione della Federazione provinciale di Brescia, quindi Ospizio Bresciano e poi colonia Burgo.
DA OSPIZIO BRESCIANO A GONDAR
Dopo la conquista dell’Etiopia prese il nome di Gondar, città e regione di quelle terre africane. Fu visitato spesso da autorità politiche e religiose e nel 1939 dallo stesso Duce.
OGGI RICCIONE TERME
La costruzione dell’Ospizio Bresciano oggi ospita il nucleo centrale delle Riccione Terme. Le acque che sgorgano nella zona dell’Abissinia di Riccione sono conosciute dai riccionesi come “aqua cioca”, cioè acque minerali a forte afrore e sapore di uova marce, le quali, al primo impatto danno disgusto ma poi ci si abitua al suo sapore, specie ricordando le qualità curative per vari disturbi. Queste acque oggi sono scientificamente classificate come salsobromoiodiche sulfuree magnesiache e sulle loro qualità benefiche si espresse inizialmente anche il dott. Carlo Felice Pullè.